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Ghali ha condiviso la toccante storia del tumore al seno che ha colpito sua mamma Amel, quando lui era bambino.
Ghali racconta il tumore della madre
L’intervento si è inserito nell’evento “IEO PER LE DONNE 2024“, organizzato sabato 24 maggio al Teatro Manzoni di Milano. L’artista ha rievocato quel difficile periodo. Nel 2001, quando il cantante aveva solo 8 anni e frequentava le scuole elementari, si trovò ad affrontare numerosi traumi, tra cui la malattia della madre. “Io penso che un bambino non possa sapere di cosa si tratti finché non succede.
Non è una cosa che esiste nella fantasia, nella testa di un bambino, è quasi da non crederci. E quindi ho dovuto fare conti con una delle prime tristi realtà della mia vita” ha commentato.
“Lei è stata fortissima”
Il rapper ha espresso la sua ammirazione per le donne che hanno superato le cure oncologiche, definendole fonte di ispirazione. “Però nonostante tutto ho dei bei ricordi, anche simpatici” ha raccontato dal palco “Ho dei ricordi forti d’amore.
Io e mia mamma andavamo a trovare mio padre in carcere, lei aveva la parrucca e riusciva a nasconderlo talmente bene, le prime volte, che lui non se ne accorgeva che era una parrucca. E noi ci fermavamo nei parcheggi, perché lei doveva grattarsi la testa, le prudeva perché aveva perso tutti i capelli. Ci fermavamo e ridevamo di questa cosa, lei tantissimo. È stata fortissima”
L’importanza della prevenzione
Davanti ad un pubblico composto da donne, pazienti ed ex pazienti dell’Istituto Europeo di Oncologia, il 31enne ha parlato con commozione, sottolineando l’importanza di essere presente in un’occasione dedicata alle cure e alla prevenzione: “Sono onorato di essere qui ma trovo difficoltà a riuscire a dire qualcosa a delle persone così forti.
Ho tanta stima di chi reagisce e supera questa cosa. Tutti continuiamo a chiamarla così, perché abbiamo paura di parlarne”. Ghali ha quindi lanciato un forte messaggio di speranza: “L’altra volta abbiamo avuto un incontro e ci hanno spiegato, i dottori in primis, di quanto vorrebbero trasmettere questo messaggio: che il cancro è sempre più curabile. È un male ma non è come quello di 20 anni fa, grazie agli studi“.