Il dietrofront di Marciniak sul rigore prima concesso all’Italia ha scatenato una polemica che non si placherà facilmente. Il punteggio, 3-2 per la Germania, sembrava indirizzare la partita, ma gli azzurri erano tutt’altro che rassegnati.
Germania-Italia: perché il rigore non è stato dato?
Dopo una prima frazione di gioco difficile, con un pesante svantaggio di tre gol, Kean aveva riacceso le speranze segnando una doppietta. Al minuto 74, l’occasione per pareggiare sembrava perfetta.
La scena si svolge rapidamente: Raspadori serve Di Lorenzo, che viene steso in area da Schlotterbeck. Il fischietto polacco non ha esitazioni: è rigore. Kean si prepara a battere, con la fiducia che solo un autorete come la sua può dare. Ma, proprio mentre tutto sembra deciso, arriva la chiamata della VAR.
Marciniak si dirige verso lo schermo. Lì, le immagini sembrano inconfutabili: il difensore tedesco tocca prima Di Lorenzo, e solo dopo la palla. Così dovrebbe essere un rigore, giusto? Ma no.
Germania-Italia: l’arbitro cambia idea, la partita si infiamma: ecco cosa succede
A sorpresa, il direttore di gara annulla la sua stessa decisione, lasciando tutti senza parole. Gli azzurri in campo protestano furiosamente, ma la sua scelta è definitiva. Un rigore non dato?
Il clima si surriscalda in un attimo. La partita esplode in un turbinio di emozioni. Pochi minuti dopo, Bastoni e Kleindienst entrano in contatto e Marciniak non ha dubbi: ammonizione per entrambi. Le proteste non cessano, ma l’arbitro mantiene la sua linea.
A bordo campo, Luciano Spalletti osserva la situazione con calma, ma la sua voce si fa sentire: «Noi dobbiamo giocare, il tempo scorre». E seppur cercando di mantenere il controllo, è chiaro che la decisione dell’arbitro avrà un peso enorme sull’andamento della gara. La tensione è palpabile, la partita è diventata una battaglia tanto dentro quanto fuori dal campo.