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Germania, Isis rivendica l'attacco a Solingen: l'attentatore si consegna

Isis rivendica l'attacco in Germania

L'Isis rivendica l'attacco con il coltello avvenuto a Solingen, in Germania. L'attentatore ha confessato.

L’Isis ha rivendicato il terribile attacco con il coltello a Solingen, in Germania. L’attentatore si è consegnato e ha confessato.

Germania, Isis rivendica l’attacco a Solingen: l’attentatore si consegna e confessa

Dopo poco più di 24 ore dall’attacco con il coltello a Solingen, in cui sono morte tre persone e sono state ferite altre 9 persone, un siriano di 26 anni si è consegnato alla polizia e ha confessato, come riportato da Bild. L’uomo era ancora ricoperto di sangue quando si è avvicinato agli agenti e ha dichiarato di essere lui quello che stavano cercando. Poco prima la polizia aveva fatto irruzione in un centro per richiedenti asilo fermando un altro siriano di 36 anni, ma non era lui il responsabile dell’attacco che si è verificato durante la festa per i 650 anni dalla fondazione della cittadina del Nordreno-Vestfalia. Il responsabile si chiamerebbe Issa Al H. e, secondo quanto riportato, si era nascosto in un cortile. Secondo Spiegel, era arrivato in Germania nel 2022 e aveva chiesto asilo a Bielefeld. Al momento non è ancora chiaro che ruolo abbia avuto nell’aggressione il 36enne arrestato nel centro accoglienza prima che il presunto assassino si costituisse.

Le testimonianze hanno rivelato che prima dell’attacco l’uomo aveva gridato “Allah Akhbar“. La rivendicazione dell’Isis è arrivata, ma sono tutte informazioni frammentarie riferite da Bild, che devono ancora essere confermate. Un cane della polizia ha condotto gli investigatori dal luogo in cui è stato trovato il coltello alla residenza per richiedenti asilo. La festa per i 650 anni di Solinger è stata annullata per lutto e le strade sono deserte.

Germania, Isis rivendica l’attacco a Solingen: fermato anche un 15enne

Gli uomini del commando speciale Sek avevano già eseguito un fermo. Un quindicenne scovato a casa dei genitori è sospettato di aver parlato con l’esecutore materiale dell’attacco pochi minuti prima delle 21.37, orario registrato dalle forze dell’ordine come l’inizio della tragedia. A segnalarlo una donna che ha riconosciuto il 15enne, già coinvolto in un altro reato. Le indagini stanno cercando di chiarire se il ragazzino stesse realmente interagendo con l’attentatore.