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Un caso archiviato
Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, ha finalmente ricevuto la notizia che attendeva da mesi: il Tribunale dei Ministri ha archiviato il caso che lo vedeva indagato per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. Questa decisione segna un punto di svolta significativo nella sua carriera, dopo un periodo di intensa pressione mediatica e politica. Sangiuliano ha potuto così riprendere la sua attività di giornalista, ritrovando la serenità necessaria per affrontare il futuro.
Le accuse e la reazione
Il caso era esploso alla fine dell’estate scorsa, quando erano emerse notizie riguardanti il rapporto tra Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, una giovane imprenditrice campana. Le trasferte ministeriali in compagnia di Boccia, in particolare quella a Pompei, avevano sollevato interrogativi e polemiche. Le dichiarazioni di Boccia, che sosteneva di essere stata informata su questioni riservate, avevano alimentato il dibattito pubblico e politico. Tuttavia, il Tribunale ha stabilito che i viaggi della donna non erano stati finanziati con fondi pubblici, come Sangiuliano aveva sempre sostenuto.
Solidarietà e futuro
La notizia dell’archiviazione ha suscitato reazioni di solidarietà all’interno del suo partito, Fratelli d’Italia. Il deputato Donzelli ha dichiarato: “La sinistra lo ha insultato per mesi, ora chieda scusa”. Sangiuliano, nel commentare la decisione, ha elogiato il lavoro dei magistrati, sottolineando la loro competenza e professionalità. Mentre lui guarda al futuro con rinnovata determinazione, l’indagine su Maria Rosaria Boccia continua. L’ex ministro ha accusato Boccia di stalking e lesioni personali, e la difesa di Sangiuliano ha fatto emergere l’ipotesi di un presunto “metodo Boccia” utilizzato dalla donna anche con altre persone.