Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo di Israele che ha bombardato un edificio vicino alla sede centrale dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero della Sanità a Gaza in un comunicato.
Israele bombarda vicino l’ospedale Kamal Adwan
“Ci sono circa 50 martiri, tra cui 3 membri del nostro personale medico, sotto le macerie di un edificio di fronte all’ospedale Kamal Adwan”, ha dichiarato l’ospedale citato da Anadolu.
Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, Husam Abu Safiyye, ha annunciato che cinque membri del suo staff, tra cui un medico, sono stati uccisi dal raid dell’esercito israeliano. Inoltre, ha riferito che l’ultimo bombardamento israeliano è avvenuto questa mattina intorno alle 04:30 ora locale, danneggiando porte e finestre dell’ospedale e rendendo inutilizzabili le sale di terapia intensiva.
Il direttore ha identificato le vittime: si tratta di Ahmed Samour, pediatra, Israa, tecnico di laboratorio, e Fares, tecnico di manutenzione dell’ospedale.
Almeno 75 pazienti sono stati evacuati dall’ospedale palestinese Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, e si sono rifugiati nel cortile in attesa di essere trasferiti, dopo che l’esercito israeliano ha dato l’ordine di sgombero entro 15 minuti, preannunciando un’operazione militare nell’area. Lo riporta il sito dell’emittente qatarina Al Jazeera.
Sale il numero dei morti a Gaza
A Gaza, però, le vittime non sono solo causate dai bombardamenti. Un altro neonato sarebbe deceduto a causa delle basse temperature e del freddo estremo, diventando la quarta vittima del freddo nelle ultime 72 ore. Fonti mediche, intervistate dall’agenzia Wafa, hanno confermato che il bambino è morto a causa delle rigide temperature.
“Mentre ci avviciniamo a un nuovo anno, i bambini hanno il diritto a un futuro libero dalla paura e pieno di promesse. Questo inizia con un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza, con il rilascio di tutti gli ostaggi e con un rinnovato impegno a lavorare insieme per affrontare i bisogni urgenti dei bambini e delle loro famiglie“, lo afferma il direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Edouard Beigbeder.