In occasione dell’Angelus di domenica il Papa è tornato a chiedere che si intervenga non solo in Medioriente e in Ucraina, ma anche in Paesi troppo spesso dimenticati.
«La guerra rende disumani, induce a tollerare crimini inaccettabili. I governanti ascoltino il grido dei popoli che chiedono la pace». Il Papa si esprime poi sulla crisi umanitaria a Gaza: «A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali». In merito a ciò, ieri è intervenuto il presidente della Comunità Palestinese di Roma: «Abbiamo sempre ringraziato Sua Santità per la presa di posizione in difesa dei diritti umani, della giustizia e della Pace nel mondo».
Gaza: il Papa mette in guardia dal pericolo genocidio. Israele risponde: “Quello del 7 ottobre”
L’ambasciata israeliana presso la Santa Sede fa poi notare come «il 7 ottobre c’è stato un massacro genocida di cittadini israeliani e da allora Israele ha esercitato il proprio diritto di autodifesa contro i tentativi provenienti da sette diversi fronti di uccidere i suoi cittadini. Qualsiasi tentativo di chiamare questa autodifesa con qualsiasi altro nome significa isolare lo Stato ebraico».
Il Papa aveva espresso la sua preoccupazione in merito alla guerra anche nell’omelia della messa in San Pietro per l’ottava Giornata Mondiale dei Poveri: «Vediamo la fame e la carestia che opprimono tanti fratelli e sorelle, vediamo gli orrori della guerra e le morti innocenti; e, davanti a questo scenario, corriamo il rischio di sprofondare nello scoraggiamento e di non accorgerci della presenza di Dio dentro il dramma della storia».