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La missione verrà annunciata dal presidente Biden durante il discorso sullo Stato dell’Unione. L’obiettivo sarà quello di costruire un porto nel Mar Mediterraneo per far arrivare gli aiuti umanitari.
Nuova operazione degli Stati Uniti a Gaza
Il porto sarà in grado di ricevere “grandi navi che trasportano cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei” hanno fatto sapere dalla Casa Bianca, evidenziando che la caratteristica principale sarà un molo temporaneo che “fornirà la capacità per centinaia di camion aggiuntivi di assistenza ogni giorno“. Lo sforzo, intrapreso dagli Usa e dai Paesi alleati, richiederà “un certo numero di settimane per la pianificazione e l’esecuzione“. “Abbiamo deciso, e il Presidente ha dato ordine, di esaminare tutte le opzioni per non aspettare gli israeliani e di perseguire ogni canale possibile per far arrivare gli aiuti a Gaza” ha dichiarato ai giornalisti un funzionario della difesa, spiegando che Washington sta facendo il possibile per convincere Israele a consentire l’ingresso di maggiori aiuti umanitari nell’enclave.
La missione
Il porto sarà costruito da ingegneri militari statunitensi che opereranno da navi al largo della costa di Gaza e non avranno bisogno di scendere a terra. Gli aiuti verranno spediti dal porto di Larnaca, a Cipro, che diventerà il principale centro di soccorso. I funzionari israeliani potranno inoltre condurre ispezioni sulle spedizioni. Durante un briefing con i giornalisti alcuni alti funzionari americani ha spiegato che Tel Aviv ha accettato di aprire un terzo valico stradale nella Striscia, consentendo un accesso più diretto al nord di Gaza, dove la minaccia di una carestia è più imminente.
Possibile apertura di un terzo valico
“Negli ultimi giorni, su nostra richiesta, il governo di Israele ha preparato un nuovo passaggio terrestre direttamente nel nord di Gaza. Questo terzo valico consentirà agli aiuti di giungere direttamente alla popolazione del nord di Gaza che ha estremo bisogno di assistenza” hanno reso noto fonti interne all’amministrazione Biden, riportate dai principali giornali statunitensi. La notizia è stata confermata anche da James McGoldrick, coordinatore umanitario ad interim delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, il quale ha dichiarato che che l’esercito israeliano ha “dato il via libera” all’uso di una strada militare che conduce da est a nord dell’enclave.