Durate un’intervista rilasciata a Channel 14, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato che la fase più intensa dei combattimenti tra l’esercito e Hamas che sta avendo luogo a Rafah sta ormai per finire. Nonostante ciò, il primo ministro ha poi tenuto a precisare che questo non significa che la guerra sta per finire, ma sottolinea comunque un importante cambiamento per quanto riguarda la situazione a Gaza.
Netanyahu annuncia un rallentamento degli scontri a Rafah
L’annuncio è avvenuto durante un’intervista e Netanyahu ha subito precisato che il rallentamento degli scontri a Rafah non è un preludio alla fine della guerra. Anche perché i raid aerei da parte di Israele continuano e proprio vicino Gaza City sono stati recentemente uccisi otto palestinesi, un attacco che sembra essere avvenuto nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari.
Durante la stessa intervista, il premier ha anche sottolineato come sia disposto a sospendere i combattimenti a Gaza, ma solo per un breve periodo, in cambio di un certo numero di ostaggi tenuti prigionieri da Hamas. Ha poi tenuto a precisare che Israele non accetterà alcun cessate il fuoco totale fino a che non avrà raggiunto i suoi obiettivi.
È interessante notare come questo rallentamento delle ostilità sia avvenuto proprio mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant è in viaggio verso gli Usa per cercare di convincere Biden di sbloccare l’invio di armi e munizioni verso Israele. Non è da escludere che si tratti di una strategia usata proprio per compiacere gli Stati Uniti, migliorare i rapporti tra i due paesi e, soprattutto, tornare ad avere il loro supporto.