Roma, 17 apr. (Adnkronos) – “In Danone, la sostenibilità economica va di pari passo con quella sociale e ambientale e, attraverso il modello del ‘Megafono Sociale’, il business diventa uno strumento concreto per avere un impatto positivo su persone e comunità. Una vera e propria missione che coinvolge quotidianamente i brand del Gruppo nel portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero di persone possibile”. Lo ha detto Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Company Italia & Grecia, in occasione della presentazione del libro ‘Il Megafono Sociale. Un nuovo modello di creazione del valore’ che racchiude il pensiero di Gavelli curato dalla giornalista Maria Cristina Origlia.
Per rendere la “nostra azione sempre più concreta, capillare e strutturale – ha aggiunto l’Ad di Danone – servono sinergie positive con le comunità, con altre imprese, con il Terzo settore e con le Istituzioni”. Poi Gavelli ha ricordato che ogni anno in Italia “si investono circa 10 miliardi di euro in pubblicità: si tratta di dati in progressiva crescita basti pensare che nell’ultimo bimestre, gennaio-febbraio, la spesa in questo campo è aumentata del 3,7%, un andamento positivo che per i principali 10 settori segna il +13,3%. Immaginiamo che virtuosismo si generebbe se le aziende decidessero di dedicare anche solo una piccola parte di questi investimenti a progetti che costruiscano il proprio brand, ma che allo stesso tempo abbiano un impatto sociale”. Il modello del ‘Megafono Sociale’ – sottolinea il manager – racconta un nuovo modo di fare business e marketing, non solo campagne volte alla vendita, ma valorizzazione dei brand in funzione della causa sociale che decidono di abbracciare, invogliando così le persone ad assumere comportamenti più sostenibili sia all'interno sia all'esterno dell'azienda”.
Alla presentazione del libro – che si è tenuta ieri a Roma nella sede di Cattaneo Zanetto Pomposo & Co – sono intervenuti il sottosegretario al Mef Lucia Albano; il consigliere Ministro della Salute Andrea Costa; la senatrice Elena Murelli e le deputate Ilenia Malavasi ed Elena Bonetti, Enrico Sassoon – Editor in Chief at Harvard Business Review; il presidente Fondazione Banco Alimentare onlus Giovanni Bruno, e il fondatore di PizzaAut Nico Acampora.
“Nel panorama dell’imprenditoria Italia, Danone si è affermata come un esempio di successo nell’ambito della sostenibilità sociale di impresa con le sue numerose iniziative, la lotta alla malnutrizione da una parte, la promozione del mese del cuore dall’altra e il supporto alla popolazione anziana nella vaccinazione – ha detto il sottosegretario al Mef Lucia Albano – A seguito della raccomandazione del Consiglio dell’Ue sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, il tema dell’economia sociale ha assunto una rilevanza fondamentale proprio nell’agenda politica nazionale. Abbiamo già ascoltato al Ministero dell’Economia e delle Finanze una molteplicità di voci che hanno vissuto da vicino la riforma del Terzo settore e che saranno protagonisti del prossimo sviluppo. In questo contesto, ho avviato un confronto al Mef per poter definire i temi del piano della raccomandazione e posso annunciare di aver creato un gruppo di lavoro, per dare a tutti i partecipanti la possibilità di garantire questo dialogo costante che è il cuore della riforma del Terzo settore ed è il nucleo soprattutto della costruzione di un piano italiano, come la raccomandazione europea chiede”.
“Le persone devono essere al centro della vita aziendale ma anche sociale – le parole della senatrice Murelli – Le istituzioni devono favorire e coltivare le relazioni aziendali che portano valore alla società. Il Megafono Sociale come modello di business verso una società inclusiva deve essere un esempio di modello virtuoso per tante aziende che possono integrarsi sempre di più con il territorio in cui operano e nella società”. L’inclusione sociale è un “valore fondamentale e una comunità è matura quando riesce a prendersi cura degli altri. In questo senso l’esempio del ‘Megafono sociale’ – ha ribadito Malavasi della Commissione Affari sociali alla Camera – ci indica una strada possibile: il fare impresa corre in armonia con il restituire opportunità per il sociale e il benessere che si crea può ispirare qualcosa di profondo per le imprese stesse, mettendo al centro la persona e il suo benessere”.
La certificazione per la “parità di genere, che abbiamo introdotto come uno dei progetti del Pnrr – ha ricordato Bonetti capogruppo AZ-PER in Commissione Affari sociali alla Camera – è una leva straordinaria per il mondo delle imprese. I risultati che stiamo ottenendo sono molto significativi e importanti: più di 1600 le aziende certificate ad oggi. Il fatto che con questa certificazione ci sia un vantaggio di fiscalità e uno nell’ambito degli appalti pubblici, testimonia che l’investimento pubblico riconosce in questa leva un beneficio di carattere sociale collettivo. Va promosso un patto nel Paese tra Istituzioni, imprese e mondo del Terzo settore. La certificazione ha incentivato le aziende ad adottare pratiche innovative a sostegno della genitorialità e della promozione del lavoro femminile. Il dialogo con le imprese è anche necessario per ispirare riforme come il Family Act che ha inoltre reso strutturale, e non più solo a bonus o una tantum, quell’approccio integrato portato avanti attraverso forme innovative di organizzazione aziendale”.