Roma, 14 gen. (Labitalia) – “È importante che si realizzi un mega rigassificatore nel retroporto di Gioia Tauro in Calabria, perché si tratta di un’opera strategica utile a soddisfare il fabbisogno energetico in ambito nazionale ed europeo. Insomma, è un’occasione imperdibile. E’ bene sollecitare al più presto questa società ad andare avanti nella realizzazione del progetto. La crisi gas, ripresentatasi a inizio 2025 con i suoi effetti rialzisti sui prezzi, dimostra che servono infrastrutture per garantire sicurezza energetica e per abbandonare il carbone”. Così Daniela Piras, segretaria generale della Uiltec, in riferimento al progetto, tuttora sulla carta, redatto anni fa da Lng Medgas Terminal, società che ha come azionista di riferimento Fingas, controllata pariteticamente da Iren e Sorgenia. “Gli alti prezzi del gas riscontrati in questi giorni, prossimi ai 50 euro per megawattora, sono più del doppio delle medie di lungo termine precedenti la crisi e circa quattro volte i prezzi degli Stati Uniti da dove sta crescendo il flusso di esportazioni di gas naturale liquefatto, il cosiddetto Gnl. Tutto il mondo – continua – ha abbondanti riserve che si stanno valorizzando con impianti di esportazione proprio del Gnl ed è per questo che servono strutture di importazione come il rigassificatore di Gioia Tauro, la cui realizzazione è rimandata da troppo tempo".
"I terminali galleggianti – spiega la segretaria generale della Uiltec – sono di dimensione inferiore a quella necessaria a garantire un maggiore accesso al mercato internazionale per il sistema gas italiano a servizio, in prospettiva, all’intera Unione Europea. La possibilità che l’Italia possa effettivamente sfruttare la sua posizione geografica per diventare un hub del gas per l’intera Europa e per permettere la diversificazione delle forniture dalla Russia dipende anche dalla realizzazione di un’abbondante capacità di importazione, fino anche ad arrivare ad una capacità di molto superiore alla domanda. La costruzione del mega rigassificatore di Gioia Tauro risponde a questa prospettiva”.
Anche la Uiltec della Calabria è sulla stessa lunghezza d’onda: “Non vorremmo – dice Vincenzo Celi, segretario regionale dell’organizzazione sindacale dei lavoratori dei settori tessile, dell’energia e della chimica- che anche quella del rigassificatore fosse l’ennesima occasione persa per una realtà che soffre la deindustrializzazione e la crisi del lavoro. Quest’opera rappresenta la possibilità di guardare con fiducia al futuro”.