Se i prezzi del gas non diminuiscono, sarà fondamentale valutare misure per contenere i rincari delle bollette, in crescita da mesi. Questo il concetto espresso dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto a ‘Giù la maschera’ su Rai Radio Uno.
Gas, Pichetto lancia l’allarme per i prezzi del gas
Pichetto Fratin ha spiegato di essere in stretto contatto con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, perché ritiene necessario proseguire con misure di carattere temporaneo. Ha ricordato l’intervento già adottato per i grandi consumatori di energia elettrica attraverso l’energy release e ha sottolineato che si sta valutando una strategia per le aziende energivore legate al gas. Tuttavia, ha evidenziato che, se i prezzi del gas dovessero restare elevati, sarà indispensabile un intervento più ampio che coinvolga sia le imprese che le utenze domestiche.
“Noi siamo in Europa fra quelli che hanno stoccaggi buoni di gas ma stiamo scendendo e dovremo ricostituire. Questo significa un problema serio per l’estate. Tre giorni fa ho ridato il via alle aste di stoccaggio per ricostituirle per il prossimo inverno“.
Guardando al futuro, il ministro ha ribadito che le attuali fonti energetiche non sono sufficienti. Ha evidenziato come le previsioni indichino un forte aumento della domanda di energia nei prossimi anni, con gli analisti concordi nel ritenere che entro vent’anni potrebbe raddoppiare.
“Nel 2024 abbiamo avuto un consumo di energia elettrica di 312 miliardi di chilowattora. Le previsioni inserite nel piano danno al 2050 un consumo di 680 miliardi“.
Pichetto Fratin ha sottolineato l’importanza di raggiungere la neutralità climatica con zero emissioni entro il 2050, ma ha anche precisato che questo obiettivo non potrà essere raggiunto affidandosi esclusivamente alle fonti energetiche neutrali attualmente disponibili.
“Con l’idroelettrico, il geotermico, il fotovoltaico, l’eolico e l’idrogeno non si riesce a dare quella continuità che gli analisti ci portano a dire che solo il nucleare può fare. Non in sostituzione, ma per integrare le produzioni anche con una quota di nuovo nucleare”.
L’impatto sulle bollette e lo smaltimento delle scorie: le sfide per il futuro
“Non c’è energia che non sia integrata a tariffa in Italia. Noi in questo momento interveniamo su tutte le produzioni di energia, dal termoelettrico all’eolico, al fotovoltaico, all’idroelettrico e al geotermico. Nel momento in cui ci sia lo strumento di valutazione del costo della produzione, lo Stato valuterà di quanto integrare a livello di tariffa, allo stesso modo che sta facendo con il fotovoltaico o l’eolico. Va parificato e valutato nelle stesse modalità per creare il maggior vantaggio possibile al Paese”.
Inoltre, il ministro dell’ambiente ha affrontato il tema dello smaltimento delle scorie, distinguendo tra quelle provenienti dai reattori di prima e seconda generazione, attualmente stoccate tra Francia e Inghilterra, e destinate a un deposito geologico, come già avviene in Finlandia. Ha sottolineato che, secondo gli esperti, queste scorie potrebbero diventare combustibile per i nuovi reattori di quarta generazione, un tema su cui l’Italia sta lavorando in collaborazione con Francia e Inghilterra.
Infine, ha evidenziato la questione dei rifiuti a bassa intensità, principalmente di origine ospedaliera, che rappresentano una criticità a livello nazionale.