L’omicidio di Garlasco continua a far discutere, sollevando dubbi e nuove polemiche. Questa volta al centro dell’attenzione c’è l’ex comandante, Luciano Garofano. Mercoledì 9 aprile, all’uscita dal Tribunale di Pavia, l’esperto forense ha scelto di intervenire pubblicamente per difendere la propria nomina a consulente tecnico della difesa di Andrea Sempio, figura riemersa nell’ambito della complessa vicenda giudiziaria. Le sue parole aggiungono un nuovo tassello a una storia che continua a sollevare interrogativi e divisioni.
Nuovi colpi di scena nel caso dell’omicidio di Garlasco
Dall’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati all’indagine sul procuratore Mario Venditti che archiviò il caso, fino ai recenti approfondimenti sull’avvocato di parte civile Gian Luigi Tizzoni: il caso Garlasco è al centro di una nuova tempesta giudiziaria.
Una serie di elementi che riaccendono i riflettori sull’archiviazione-lampo del fascicolo contro Sempio nel 2017. Oggi, a destare l’interesse dei magistrati pavesi coordinati da Fabio Napoleone non sono solo le intercettazioni che mostrano un Sempio informato in anticipo sulle mosse degli inquirenti, ma anche le dichiarazioni, andate in onda su Le Iene, della madre Daniela Ferrari e del suo legale, Massimo Lovati.
Secondo quanto emerso, l’avvocato Lovati ha sostenuto che Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, avrebbe parlato con la famiglia Sempio durante le indagini del 2017. Al momento non ci sono prove concrete, né Tizzoni ha replicato ufficialmente, ma gli inquirenti stanno approfondendo.
Omicidio Garlasco, comandante Garofano smentito dalle prove: la verità nascosta
Nel frattempo, continua a suscitare polemiche la nomina di Luciano Garofano, ex generale dei Ris, come consulente tecnico della difesa di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi e ora indagato nuovamente dalla Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007.
Garofano ha sostenuto di non essere mai stato coinvolto nei rilievi della scena del crimine, negando qualsiasi conflitto d’interessi. Tuttavia, documenti ufficiali e fotografie contraddicono la sua versione: un verbale del 3 ottobre 2007, firmato anche da lui, attesta la sua presenza nell’abitazione di via Pascoli. Inoltre, immagini e video dell’epoca lo mostrano mentre partecipa attivamente all’ispezione del luogo del delitto.
La presenza di Garofano è stata considerata rilevante, tanto che la difesa di Alberto Stasi ha richiesto la sua esclusione, ritenendolo incompatibile con il caso. La giudice Daniela Garlaschelli ha annunciato che si riserverà di decidere sulla questione.