Era il 2007 quando Chiara Poggi fu trovata morta nella villetta di Garlasco. Da allora, il caso ha segnato la cronaca nera italiana, tra indagini complesse e processi controversi. Oggi, Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015, chiede un primo spiraglio di libertà. La sua istanza di semilibertà sarà esaminata dal Tribunale di Sorveglianza, con il parere della pg Valeria Marino atteso come elemento chiave.
Le indagini su Andrea Sempio
Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco nel 2007, ha ottenuto nel gennaio 2023 il permesso di lavorare fuori dal carcere di Bollate come contabile. Le uscite sono rigidamente controllate, con orari e percorsi definiti. Potrebbe lasciare il carcere nel 2028 con la liberazione anticipata. Intanto, la famiglia Poggi continua a considerarlo responsabile e si è costituita parte offesa in un nuovo filone d’indagine che coinvolge Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.
Nel 2016, tracce di DNA trovate sotto le unghie della vittima avevano fatto emergere una compatibilità con Sempio, ma l’inchiesta fu archiviata nel 2017 per mancanza di prove. Tuttavia, una nuova perizia genetica del marzo 2025 ha riaperto il caso: il DNA di Sempio è stato nuovamente rilevato, e la Procura di Pavia lo ha iscritto nel registro degli indagati. Sempio nega ogni coinvolgimento e si dice sconvolto dalla riapertura delle indagini.
La difesa di Andrea Sempio ha presentato alla Procura di Pavia un’istanza ex art. 335 cpp per conoscere i dettagli della nuova iscrizione nel registro degli indagati.
Delitto di Garlasco, Alberto Stasi chiede la semilibertà: cosa può cambiare
Mercoledì 9 aprile, Alberto Stasi comparirà davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano per chiedere la semilibertà. La sostituta procuratrice generale Valeria Marino dovrà valutare diversi aspetti: la condotta in carcere, l’atteggiamento verso il reato e i progetti per il futuro.
L’udienza, a porte chiuse, sarà discussa da due giudici togati e due esperti. La relatrice illustrerà il percorso carcerario di Stasi, che non ha mai ammesso il delitto e potrebbe ribadire la propria innocenza anche in aula. Il parere della Procura generale, atteso durante l’udienza, terrà conto anche delle recenti interviste rilasciate dal condannato.
A concludere sarà la difesa, affidata agli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis. La decisione non sarà immediata ma arriverà nei giorni successivi.