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G7 in Puglia, eliminato dalla bozza il punto sul diritto all'aborto: proteste e smentita

Eliminato dalla bozza il punto sul diritto all'aborto: il mistero del ruolo italiano

Nell'ultima bozza delle conclusioni del G7 è stato tolto il punto che riguarda il diritto all'aborto, come riportato da fonti qualificate europee.

Il punto dedicato al diritto all’aborto è scomparso nella bozza delle conclusioni del G7. Lo hanno riportato alcune fonti europee affidabili, come sottolineato da La Repubblica.

G7, diritto all’aborto sparisce dalla bozza: la smentita del governo

Nell’ultima bozza delle conclusioni del G7 è stato eliminato il punto sul diritto all’aborto, che era stato inserito nel corso del G7 di Hiroshima e, come spiegato dalle fonti, Francia e Canada in vista del summit in puglia avevano chiesto di rafforzare. Si è già scatenata un’accesa polemica contro il governo italiano, ma è già arrivata una smentita. Nella nota della presidenza italiana è stato sottolineato che nessuno Stato ha chiesto di eliminare quel punto e che tutto quello che entrerà nel documento finale sarà frutto di un negoziato tra i membri G7.

G7, diritto all’aborto sparisce dalla bozza: le reazioni

Probabilmente il governo non vuole un riferimento così forte perché in Italia non c’è un accesso effettivo all’aborto in tutti i territori. C’è una percentuale di obiettori che rende in molte province italiane impossibile effettuare l’interruzione di gravidanza. Sancire il principio dell’accesso effettivo e sicuro all’aborto significherebbe rivedere i servizi italiani” ha dichiarato Elisabetta Piccolotti di Avs. Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che è in corso un attacco globale contro i diritti e ai corpi e che continueranno a combattere.

Ci auguriamo che nessuno Stato chieda di eliminare il riferimento ad un aborto sicuro e legale, sarebbe inaccettabile. Dopo aver visto finanziare la presenza dei pro vita nei consultori pubblici sarebbe l’ennesimo attacco a un diritto sacrosanto delle donne. La questione dell’interruzione volontaria di gravidanza libera e sicura deve essere un principio da difendere su scala europea e globale” ha aggiunto la deputata Pd, Michela Di Base. Carla Taibi, di +Europa ha ricordato che la Meloni aveva assicurato di non toccare mai la libertà di scelta sulle donne, ma le sue azioni si stanno dimostrando diverse. “È chiaro che, nonostante le promesse, le politiche di Giorgia Meloni stanno erodendo i diritti di tutti e delle donne in questo caso, rendendo l’accesso all’aborto sicuro e legale sempre più complesso, se non impossibile” ha aggiunto.