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Un colpo ben orchestrato
Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, Apricena, un comune in provincia di Foggia, è stata teatro di un furto audace e ben pianificato. Una banda composta da almeno dieci persone ha assaltato una gioielleria nel centro storico, utilizzando una pala meccanica per sfondare la vetrina del negozio. Questo colpo, che ha richiesto solo dieci minuti per essere portato a termine, ha lasciato la comunità locale in stato di shock. I ladri, per evitare di essere inseguiti, hanno disseminato chiodi a quattro punte lungo le strade circostanti, rendendo difficile l’intervento delle forze dell’ordine.
La violenza della rapina
Il furto non si è limitato a un semplice assalto, ma ha comportato anche atti di violenza. Pio De Filippis, figlio del gioielliere, ha raccontato ai microfoni di “Pomeriggio Cinque” che suo fratello è stato aggredito durante la rapina. “Hanno rotto un dito a mio fratello e l’hanno picchiato sul volto”, ha dichiarato, evidenziando la brutalità dell’azione. La testimonianza di De Filippis mette in luce non solo il danno materiale subito dalla gioielleria, ma anche il trauma psicologico inflitto ai familiari e ai dipendenti del negozio.
Le indagini in corso
Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le indagini per identificare i membri della banda. Al momento, sono in corso ricerche nel territorio foggiano, con l’obiettivo di raccogliere informazioni utili e testimonianze che possano portare all’arresto dei responsabili. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle piccole comunità, dove eventi di questo tipo possono avere un impatto devastante. La paura di ulteriori attacchi pesa ora sulle spalle dei cittadini, che chiedono maggiore protezione e interventi più incisivi da parte delle autorità competenti.