Roma, 12 apr.
(Adnkronos Salute) – "In Italia l'atteggiamento delle istituzioni sul rischio tabagico è molto netto, molto chiaro: lotta al fumo 'senza se e senza ma'. Il problema è cosa fare per coloro che proprio non riescono a smettere, qual è l'atteggiamento che si dovrebbe tenere. Credo sia necessario cominciare a interloquire con le istituzioni anche con dati alla mano: faccio presente che ormai più di una ricerca scientifica si è sviluppata". Così Silvio Festinese, cardiologo dell'Asl Roma 1 e docente di Farmacologia dell'università UniCamillus di Roma, in occasione del Congresso 'Nel Cuore di Santa' a Santa Margherita Ligure (Genova), nell'ambito del panel 'What really matters for adult smokers: an evidence-based opinion form cardiology experts'.
"Come abbiamo seguito la riduzione del rischio nel settore cardiovascolare o nel settore oncologico – rimarca Festinese – con la stessa metodologia dobbiamo superare gli steccati ideologici dell'opporsi drasticamente, e lasciare spazio invece al confronto, al dato clinico, a tutte le ricerche di cui ancora abbiamo bisogno. Oggi abbiamo a disposizione, come uso alternativo del tabacco e della nicotina, sia le e-cig che i prodotti a tabacco riscaldato senza combustione. Queste sono le due attuali alternative che ben conosciamo e su cui dobbiamo confrontarci – sottolinea il cardiologo – Abbiamo ormai dati certi della drastica riduzione delle sostanze che si liberano dalla combustione, dalla quale viene il rischio sia oncologico che cardiovascolare.
In ogni caso, approfondire, continuare a ricercare e puntare sempre e costantemente alla riduzione del rischio deve rimanere l'obiettivo su cui confrontarci".
Infine, "il rapporto medico-paziente, nella riduzione del rischio da danno da fumo, è fondamentale – conclude Festinese – perché il rapporto empatico tra medico e paziente, che non si limita soltanto a una visita ma possibilmente prosegue nel tempo, è quello che ci permette di affrontare con efficacia il problema della riduzione del danno tabagico, sino ad arrivare al 'gold standard' che comunque è sempre la cessazione da fumo di sigaretta".