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La scoperta della frode
La polizia di Toronto ha recentemente reso noto di aver arrestato due uomini, entrambi venditori presso un concessionario di auto “branded”, accusati di aver venduto veicoli rubati a ignari acquirenti. L’operazione, denominata Project Warden, è stata avviata ad agosto con l’obiettivo di identificare i responsabili del traffico di auto rubate. Secondo il detective Dan Kraehling, i due sospetti avrebbero sfruttato la loro posizione per vendere veicoli rubati, presentandoli come legittimi.
Le modalità della truffa
Kraehling ha spiegato che uno dei venditori accusati si procurava auto usate rubate attraverso aziende fittizie e utilizzava i fondi del concessionario per acquistarle. I veicoli venivano poi presentati come legittimi a potenziali acquirenti. Per ingannare ulteriormente le vittime, i sospetti generavano documenti di vendita falsi utilizzando numeri di identificazione del veicolo (VIN) rubati o falsificati. Inoltre, alteravano i rapporti Carfax per presentare i veicoli come acquisti legittimi.
Le conseguenze della frode
Le indagini hanno rivelato che i veicoli rubati venivano consegnati agli acquirenti, i quali non erano a conoscenza del fatto che la documentazione non corrispondeva al veicolo ricevuto. In alcuni casi, i veicoli erano registrati a nomi di persone non presenti nei documenti di vendita, inclusi individui deceduti al momento della transazione. Finora, gli investigatori hanno collegato 22 vendite fraudolente, con una perdita finanziaria stimata di circa 2,18 milioni di dollari, che ha colpito sia il concessionario che gli acquirenti.
Reazioni e sviluppi futuri
Il detective ha confermato che la frode è durata circa un anno e che il concessionario ha scoperto la situazione solo alcuni mesi dopo l’assunzione dei due venditori, segnalando l’accaduto alla polizia. Le autorità stanno anche indagando su eventuali collegamenti con ServiceOntario, dato che in casi precedenti alcuni dipendenti sono stati arrestati per il loro coinvolgimento in frodi simili. Il governo Ford ha recentemente annunciato l’intenzione di inasprire le pene per le frodi legate ai VIN, introducendo multe salate, sospensioni di licenze e la possibilità di pene detentive.
Invito alla cautela
Attualmente, i due uomini, di 35 e 32 anni, affrontano un totale di 176 accuse, tra cui falsificazione, alterazione o rimozione di un VIN e uso di documenti falsificati. Gli investigatori invitano chiunque abbia acquistato un veicolo dai sospetti a contattare la polizia. Kraehling ha sottolineato l’importanza di fare attenzione quando si acquista un’auto usata, raccomandando di ottenere rapporti storici indipendenti sui veicoli e di confrontarli con il veicolo in questione. Ha anche avvertito che, anche se un’auto proviene da un “concessionario branded”, è fondamentale verificare attentamente il veicolo.