Francesco Spano: la breve avventura al ministero della Cultura

Un'analisi della carriera di Francesco Spano e delle polemiche che lo circondano.

La nomina di Francesco Spano

Francesco Spano, avvocato di 47 anni originario della Toscana, ha ricoperto per un breve periodo il ruolo di capo di gabinetto al ministero della Cultura. La sua nomina, voluta dal ministro Alessandro Giuli, è stata subito oggetto di critiche da parte di gruppi come Pro Vita, che hanno sollevato interrogativi sulla sua integrità professionale. La polemica è legata a un episodio del 2017, quando Spano si dimise dall’Unar, l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali, a seguito di un’inchiesta di “Le Iene” riguardante un finanziamento controverso a un’associazione LGBTQ+.

Le polemiche e le dimissioni

Nonostante Spano sia uscito indenne dalla vicenda, le critiche non si sono placate. La sua esperienza al ministero della Cultura è durata solo dieci giorni, durante i quali è stato costretto a fronteggiare un clima di forte tensione. La questione ha raggiunto il culmine quando Spano ha intentato una causa contro il programma televisivo, accusandolo di diffamazione. Tuttavia, il Tribunale di Grosseto ha respinto le sue accuse, imponendogli di risarcire la trasmissione per un importo di circa 30mila euro.

Un percorso professionale controverso

La carriera di Francesco Spano è caratterizzata da una serie di incarichi significativi, ma anche da conflitti di interesse. Dopo aver lavorato con il ministro Giuliano Amato e con il gruppo del PD alla Camera, ha ricoperto ruoli di responsabilità al Maxxi e alla Human Foundation. Tuttavia, la sua nomina a segretario generale della Human Foundation ha sollevato ulteriori polemiche, in particolare per la consulenza legale fornita al suo compagno, Marco Carnabuci, che ha ottenuto incarichi simili al Maxxi.

Questi legami hanno alimentato sospetti di favoritismi e conflitti di interesse, culminando nelle sue dimissioni dal museo romano.

Inoltre, Spano ha avuto esperienze come docente e ha pubblicato diversi lavori sui diritti umani, ma la sua carriera continua a essere segnata da controversie. La sua breve avventura al ministero della Cultura rappresenta solo l’ultimo capitolo di una storia professionale complessa e piena di sfide.