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Francesca De Andrè: l'ex Giorgio condannato a 3 anni per maltrattamenti

Francesca De Andrè ex Giorgio condannato

Francesca De Andrè: l'ex Giorgio Tambellini condannato a 3 anni e 3 mesi per maltrattamenti.

Giorgio Tambellini è stato condannato a 3 anni e 3 mesi per maltrattamenti e lesioni ai danni di Francesca De Andrè. Nel 2022, l’uomo aveva quasi ucciso l’ex fidanzata.

Francesca De Andrè: l’ex Giorgio condannato a 3 anni

Nel 2022 Francesca De Andrè è finita in ospedale a causa di maltrattamenti da parte di quello che all’epoca era il fidanzato, Giorgio Tambellini. Ad aprile 2024, a distanza di quasi due anni, l’uomo è stato condannato a 3 anni e 3 mesi. Una pena che, ad essere onesti, fa infuriare: una donna vale così poco?

Giorgio Tambellini condannato a 3 anni e 3 mesi

A rendere pubblica la condanna dell’ex fidanzato di Francesca è stato il quotidiano toscano Il Tirreno. Si legge:

Il pm Paola Rizzo aveva chiesto una condanna a 4 anni. La giovane donna il 21 aprile 2022 finì al pronto soccorso del San Luca per le lesioni e le ecchimosi al volto e alla testa giudicate guaribili in 21 giorni e presentò una denuncia ai carabinieri in cui accusava l’allora fidanzato con la procura che dispose il divieto di avvicinamento. De Andrè aveva depositato al giudice una relazione in cui ci sono anche referti medici in varie epoche provenienti dal pronto soccorso di ospedali milanesi in un periodo compreso tra il 2020 e il 2021 antecedente all’episodio di Capannori.

Francesca De Andrè sulle violenze dell’ex Giorgio

Francesca De Andrè, raggiunta da Il Tirreno, ha commentato così la pena data dal giudice all’ex Giorgio: “E’ una condanna troppo bassa“. All’epoca della violenza, invece, l’ex gieffina aveva raccontato al settimanale Chi:

“Mi ha colpito, picchiato anche mentre ero a terra incosciente. Non appena ho ripreso i sensi, la mia vicina di casa, che aveva sentito le urla, mi ha salvato: mi ha portato da lei e, spaventata, ha chiamato Carabinieri e ambulanza. Ma anche lui li aveva chiamati, per coprirsi le spalle. Il comandante Massimiliano De Luca, al quale devo tutto, ha capito immediatamente la situazione. In quel momento è successo il delirio. Lui è scappato da dietro casa, nel bosco, portando con sé il mio cellulare dove c’erano le prove di altre aggressioni. Sono finita in ospedale in codice rosso. Dapprima mi hanno diagnosticato venti giorni di prognosi: e questo è stato un dramma, perché sotto i ventuno giorni lui non lo potevano trattenere in custodia. La Tac alla testa, però, ha evidenziato un trauma cranico, e poi c’era il corpo completamente tumefatto. Ero irriconoscibile. I capi di accusa sono così aumentati e spero che la legge lo spedisca diritto diritto in carcere, dove gli auguro il peggio. Perché uomini così la devono pagare!”.