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Bombardamento russo uccide il capo dei ribelli sunniti in Siria: il comunicato del governo libanese

capo dei ribelli siria

Un aereo russo avrebbe ucciso il capo dei ribelli sunniti, Abu Muhammad al Jolani, in Siria: la notizia condivisa sui social

Un attacco aereo russo a Idlib avrebbe ucciso Abu Muhammad al Jolani, capo di Hayat Tahrir al Sham, sigla che riunisce i ribelli sunniti che hanno attaccato in Siria

Forze russe uccidono il capo dei ribelli sunniti in Siria: il comunicato sui social

Nella notte un aereo russo avrebbe bombardato Idlib, mentre un jet di Mosca sarebbe stato abbattuto dai miliziani piegati nel 2011 dall’intervento russo al fianco del presidente Bashar al Assad.

Abu Muhammad al Jolani, leader di Hayat Tahrir al Sham, gruppo ribelle sunnita noto anche come Commissione per la Liberazione della Siria, sarebbe stato ucciso durante il bombardamento russo. La notizia è stata diffusa dall’account X del governo libanese, sebbene non vi siano ancora conferme ufficiali.

Il gruppo ribelle aveva recentemente lanciato un’offensiva in Siria, riuscendo a prendere il controllo di gran parte di Aleppo, incluso l’aeroporto, e della vicina provincia di Hama.

I ribelli jihadisti hanno conquistato Aleppo

Le forze ribelli che combattono contro il regime di Bashar al-Assad hanno lanciato una vasta offensiva, definita dalla BBC la più ampia da anni”. Sabato, i ribelli hanno conquistato Aleppo, la seconda città più grande della Siria, già teatro di intensi combattimenti in passato.

L’attacco a sorpresa ha provocato i primi bombardamenti russi su Aleppo dal 2016, mentre le forze fedeli al governo si sono ritirate dalla città. L’offensiva è stata guidata dal gruppo Hayat Tahrir al Sham, che è da tempo un attore chiave nel conflitto che sta devastando il paese.

La guerra in Siria e la fuga dei civili

Secondo quanto riferito dai media turchi, Abdurrahman Mustafa, capo del governo di transizione siriano, ha dichiarato che i ribelli di Hayat Tahrir al Sham sono pronti a lanciare un’offensiva su tre fronti per conquistare la città di Tal Rifat, nel nord della Siria. In seguito a questi combattimenti, migliaia di civili sono ora in fuga dal conflitto.