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Forze armate israeliane entrano in Libano, dando avvio alle ostilità terrestri. Dichiarazioni dagli Stati Uniti svelano che sono stati avvertiti riguardo a delle azioni circoscritte nella parte meridionale del paese.

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Raid aerei in corso, attacchi di artiglieria contro le posizioni di Hezbollah. La televisione israeliana Kan riporta che i carri armati israeliani sarebbero già infiltrati nel Libano, con attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria contro Hezbollah nel villaggio di confine di Wazzani, nei pressi ...

Raid aerei in corso, attacchi di artiglieria contro le posizioni di Hezbollah. La televisione israeliana Kan riporta che i carri armati israeliani sarebbero già infiltrati nel Libano, con attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria contro Hezbollah nel villaggio di confine di Wazzani, nei pressi di Ghajar. Kan afferma che non è ancora chiaro il focus delle operazioni.

Secondo i media, le ‘truppe israeliane si trovano sul lato libanese di Wazzani’. Le prime unità di terra israeliane sono state viste dall’area libanese di Wazzani, nella regione orientale della linea di confine tra i due paesi. Questo è riportato dai media libanesi, che affermano che le prime mosse israeliane sono state guidate dalle forze ingegneristiche e dalle forze speciali.

Secondo la televisione di Hezbollah, i bombardamenti dell’Idf si verificano vicino ai villaggi del sud. La tv libanese al Manar, legata a Hezbollah, riferisce di “bombe sioniste” nei villaggi di confine di Wazzani, la valle di Khiam, Alma el Chaab e Naqura nel sud del Libano. L’agenzia di stampa Ani, invece, parla di “importanti bombardamenti contro Wazzani”. Queste aree si trovano di fronte ai villaggi israeliani che l’Idf ha chiuso dall’altra parte del confine.

Le truppe italiane della missioni Unifil dell’Onu in Libano sono in stato di ‘allarme 2′, con movimenti fuori dalla base ridotti al minimo. Secondo quanto riportato, i soldati si trovano in allerta all’interno della base, ma al momento non è stato necessario rifugiarsi in bunker. Questa procedura è stata adottata su ordine delle autorità militari del Comando Unifil.

Israele sta eseguendo interventi ristretti in Libano, come indicato dal dipartimento di Stato americano. Secondo quanto riportato da Haaretz, le forze militari dell’Idf stanno effettuando attacchi attraverso carri armati e artiglieria nel sud del Libano. In risposta alle minacciate intrusioni israeliane, l’esercito libanese sta attuando il riposizionamento delle sue unità nel sud.

Alcune famiglie degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas e con collegamenti nel Regno Unito, hanno messo in luce, durante un briefing stampa a Londra, l’effetto potenzialmente nocivo dell’intervento militare di Israele contro Hezbollah sulla liberazione dei loro familiari. Sharone Lifschitz, i cui genitori furono rapiti il 7 ottobre, esprime particolare preoccupazione per le ripercussioni di un’offensiva terrestre israeliana sul Libano, temendo che ciò possa distrarre l’attenzione dai prigionieri. La madre, Yocheved, è stata liberata, ma il padre 84enne Oded, rimane in custodia di Hamas a Gaza. Le famiglie citano anche il “fallimento della diplomatica mondiale” nel concludere un accordo per il ritorno dei loro cari, facendo sentire come se fossero stati “trascurati”. I parenti hanno avuto un incontro con il Primo Ministro britannico Keir Starmer e il Ministro degli Esteri David Lammy, rinnovando il loro appello affinché Londra faccia pressioni a livello globale per il rientro degli ostaggi a casa. Inoltre, le famiglie hanno ricevuto un messaggio di solidarietà da parte del re Carlo e la regina Camilla, che hanno sottolineato che i prigionieri rimangono nei loro pensieri in occasione del primo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele.

Israele ha comunicato agli Stati Uniti circa le sue “modeste” operazioni terrestri in Libano, come rivelato dal portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller durante un incontro con i giornalisti, dopo varie ipotesi riportate dai media. “Ci è stato comunicato che stanno conducendo una serie di operazioni. Ad oggi, ci hanno segnalato che queste operazioni sono moderate e puntano alle strutture di Hezbollah al confine”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato, specificando che “il dialogo con Israele a riguardo prosegue”.

L’armata israeliana (IDF) ha reso noto che le regioni di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi, nel nord di Israele al confine con il Libano, sono state decretate come “area militarmente restritta”. La decisione è risultato di una riconsiderazione recente e l’ordine è stato approvato dal comandante del Northern Command, il generale Ori Gordin. “L’IDF precisa che l’accesso a questa zona è strettamente proibito”, si aggiunge nella dichiarazione.

Il rappresentante dell’Onu ha annunciato che l’Unifil, le forze di pacificazione stanziate in Libano, hanno sospeso le loro operazioni di sorveglianza. Onu chiarisce che l’Unifil è costretto a interrompere le pattuglie. Le forze di pace del Libano dell’Onu “non sono capaci” di monitorare la situazione sul terreno, ha affermato il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric. “I nostri caschi blu dell’Unifil rimangono fermi nella zona di competenza della missione, dato che l’intesità dei conflitti limita la loro mobilità e la loro capacità di adempiere ai doveri assegnati”, ha dichiarato il portavoce in una conferenza stampa. “Considerando la potenza dei razzi, non riescono a svolgere i pattugliamenti”, ha aggiunto riferendosi alla forza Onu in Libano, che si compone di circa 10.000 membri, di cui circa 1.000 sono soldati italiani.

Josep Borrell, l’alto rappresentante dell’Ue, al termine della riunione informale esteri, ha invece affermato: “È giunto il momento della verità per il Libano. L’Ue chiede un immediato cessate il fuoco e l’applicazione simultanea della risoluzione Onu. Adesso le armi devono smettere di fare rumore e deve prevalere la diplomazia, gli assalti di Hezbollah devono cessare, l’indipendenza del Libano deve essere rispettata e occorre evitare ulteriori atti militari”.

Secondo un funzionario statunitense, Israele ha avvisato gli Stati Uniti della sua intenzione di effettuare un attacco limitato a terra in Libano, come riferito da CBS News. L’azione militare potrebbe avere luogo nelle ore successive, ha avvertito il funzionario.

Gli Houthi dello Yemen, nel frattempo, hanno promesso di intensificare le loro operazioni militari contro Israele. Questa dichiarazione arriva come risposta agli attacchi israeliani sul loro territorio. La rappresaglia israeliana contro gli Houthi ha provocato, secondo il portavoce del gruppo yemenita, cinque decessi e 57 ferite.

Per sostenere la sicurezza e la difesa di Israele, il Pentagono ha deciso di inviare ulteriori truppe in Medio Oriente. Sabrina Singh, vice portavoce del Dipartimento della Difesa, ha fornito ulteriori dettagli sull’invio, specificando che la maggior parte delle truppe inviate sarà composta da squadroni di aerei da caccia. Singh ha anche aggiunto “I jet saranno posizionati lì per la salvaguardia delle forze statunitensi”.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, rivolgendosi ai sindaci del nord del paese al confine con il Libano, ha dichiarato imminente la prossima fase della guerra contro Hezbollah. Gallant crede che questa fase avrà un impatto significativo nel cambiare la situazione di sicurezza, consentendo ai residenti di ritornare alle loro case. Questo è quanto riferito dal Times of Israel.

Durante un discorso alla Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha sottolineato la necessità di un tregua immediata in Medio Oriente. Biden ha poi confermato di essere consapevole della situazione attuale in Libano e ha espresso il suo desiderio che le ostilità cessino. Ciò fa riferimento alle intenzioni di Israele di condurre un’ operazione limitata nel sud del Libano.

Parallelamente, il Ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, durante una conferenza stampa a Beirut, ha invitato Israele a non intraprendere azioni terrestri in Libano e a mettere immediatamente fine ai conflitti. Barrot inoltre, ha invitato anche Hezbollah a seguire lo stesso percorso.

Israele ha comunicato agli Stati Uniti il suo piano di avviare una operazione terrestre circoscritta in Libano. Secondo quanto riportato dal Washington Post, fonti americane ritengono che Israele possa avviare un attacco limitato nel sud del Libano in un lasso di tempo brevissimo. L’obiettivo di tale operazione sarebbe quello di colpire le infrastrutture di Hezbollah situate vicino al confine israeliano. L’attacco pianificato da Israele sarebbe di minore portata rispetto a quello sferrato contro Hezbollah nel 2006 e si concentrerebbe principalmente sull’eliminazione delle strutture militanti al confine, per mitigare la minaccia alle comunità di confine israeliane.

Gli Stati Uniti stanno facendo pressioni per il ritorno in patria dei loro cittadini dal Libano, collaborando con le compagnie di volo. L’ambasciata americana a Beirut ha dichiarato su X che sta lavorando con le compagnie aeree per rispondere alla domanda degli americani di lasciare il Libano. L’ambasciata offrirà ulteriori posti a sedere su voli commerciali e ha incoraggiato gli americani in Libano a partire mentre vi sono ancora opportunità disponibili.

Il primo ministro di Israele, Benyamin Netanyahu, ha affermato che il loro paese è in uno stato di guerra per la sua sopravvivenza, e che stanno rispondendo alle aspettative delle generazioni di israeliani. Ha osservato che, sebbene stiano vivendo tempi di trionfi storici, ci sono ancora grandi ostacoli da superare. Ha espressa la sua gratitudine agli israeliani per il loro coraggio durante questi tempi e ha ribadito che, unendo i loro sforzi e lavorando insieme, riusciranno a vincere i loro nemici.

I media riportano che Israele ha effettuato il suo primo attacco aereo nel nord del Libano. L’attacco ha colpito il villaggio di Ainata al Arz, nel nord del Libano, situato tra i distretti di Bsharre e Baalbeck, segnando la prima volta che tale area viene attaccata dall’inizio della guerra. Questo è stato riportato da L’Orient Le Jour.

L’Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno reso noto l’uccisione del leader dell’unità razzi di Hezbollah, Eid Hassan Nazar, in un’operazione condotta a Beirut. L’Idf ha descritto Nazar come un esperto leader dell’organizzazione e un punto di riferimento nell’ambito dei razzi. Durante l’operazione sono stati uccisi anche il comandante dell’unità dei missili di precisione, il suo sottoposto, e altri capi dell’unità che la scorsa settimana aveva lanciato razzi contro il centro di Israele. L’Idf inoltre ha colpito le riserve di missili di Hezbollah. Queste notizie sono state confermate da Haaretz. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l’operazione dell’Idf è stata eseguita lo scorso sabato.

Il segretario di stato americano Antony Blinken ha dichiarato che la morte di Nasrallah rende il mondo un posto più sicuro. Blinken ha inoltre sostenuto che gli Stati Uniti continueranno a perseguire una soluzione diplomatica per il Libano: a suo parere, la diplomazia rimane l’opzione migliore per stabilire la pace in Medio Oriente.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha inviato un messaggio di speranza ai cittadini iraniani, affermando che la liberazione del loro paese è più vicina di quanto si potrebbe immaginare. Nel suo video, ha promesso una futura pace tra ebrei e persiani, due popoli con radici antiche. Netanyahu ha sottolineato che Israele si schiera con l’Iran e ha espresso preoccupazione per come il regime attuale sta spingendo la regione sempre più nel buio e verso la guerra. Haaretz ha riportato le sue parole.

Nel frattempo, Nbc News ha rivelato che le forze speciali israeliane sono attive in Libano da qualche tempo, preparandosi per un possibile assalto terrestre. Un funzionario israeliano ha detto a Nbc News che le piccole forze sono in Libano meridionale per raccogliere informazioni e studiare le posizioni di Hezbollah. Sebbene queste operazioni siano in corso da mesi, non indicano necessariamente che un assalto a terra è imminente. Tuttavia, un’invasione è ancora considerata una possibilità, e Israele ha spostato migliaia di truppe al confine in previsione di un’eventuale azione.

In Libano, il drone israeliano ha causato la morte di un soldato. E’ stato l’esercito libanese a comunicare che un suo soldato è stato ucciso nel sud del paese in seguito a un attacco da parte di un drone israeliano.

Beirut: ‘Raid israeliano nella Bekaa provoca la morte di 6 soccorritori di Hezbollah’. Oggi, sei soccorritori affiliati a Hezbollah, membra del Comitato sanitario islamico, sono stati uccisi in un attacco israeliano nella Valle della Bekaa, all’estremo est del Libano, secondo quanto dichiarato dal ministero della Sanità libanese. “L’attacco al centro di protezione civile del Comitato sanitario islamico ha causato la morte di sei addetti di emergenza e ne ha feriti altri quattro” nella città di Sohmor, ha annunciato il ministero in una comunicazione, condannando “l’obiettivo dei servizi di soccorso da parte di Israele”.

Iran: ‘Non esercitiamo controllo su altre forze nell’area’. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come citato da Irna, ha affermato che “l’Iran ha chiarito ripetutamente di non avere alcun rappresentante nell’area e che non controlla nessun gruppo”. Si riferiva alle forze pro-iraniane nella regione come gli Houthi yemeniti, Hezbollah in Libano e le milizie sciite in Iraq. “L’Iran si muove risolutamente per la sua sicurezza”, ha affermato il funzionario, aggiungendo che Teheran “non si aspetta che qualcun altro difenda il popolo palestinese, un impegno per cui ha pagato da quando è iniziata la Rivoluzione islamica”.

Il capo del governo libanese: ‘Pronti a mandare l’esercito a sud’. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, il primo ministro libanese Najib Mikati ha dichiarato che il governo è predisposto a spostare l’esercito nel sud del Paese. Parlando alla stampa, Mikati ha ribadito la volontà di instaurare immediatamente un cessate il fuoco.

La dichiarazione del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha confermato che l’Iran non invierà truppe militari a Gaza o in Libano per contrapporsi al regime sionista. Ha espresso fiducia nelle capacità di autodifesa dei governi e delle popolazioni regionali, nonché delle forze di resistenza libanesi e palestinesi, sottolineando che non c’è necessità di ulteriori truppe iraniane. Ha affermato che l’Iran non resterà inerte di fronte alle azioni del regime sionista e punirà i perpetratori per i loro crimini, prendendo misure adeguate e decisive. Kanani ha aggiunto che l’Iran risponderà fermamente a chiunque minacci la sua sicurezza nazionale.

Nel frattempo, il Wall Street Journal ha riferito che Israele potrebbe lanciare un’incursione in Libano entro la settimana. Le forze speciali israeliane hanno già condotto piccole operazioni nel sud del Libano, raccogliendo informazioni in previsione di un possibile attacco su larga scala. Queste incursioni includono l’esplorazione dei tunnel di Hezbollah al confine e sono parte di un sforzo più ampio di Israele per limitare le capacità di Hezbollah lungo la linea di demarcazione tra Israele e Libano.

Il titolare degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha oggi richiesto a tutti gli spagnoli che si trovano in Libano, sia per vacanza che per lavoro, di lasciare il Paese attraverso i mezzi aerei o marittimi ancora disponibili, in seguito ai recenti attacchi israeliani su un condominio a Beirut. Intervistato da Catalunya Radio, Albares ha inoltre fortemente sconsigliato qualsiasi viaggio in Libano e ha espresso il suo “affetto e solidarietà” verso i 700 soldati spagnoli al lavoro nella missione Unifil delle Nazioni Unite nel sud del Paese. Ha inoltre sottolineato che è pronto un piano di evacuazione per i circa mille spagnoli residenti in Libano, nonostante non sia ancora stato messo in atto. L’ambasciata spagnola a Beirut ha inviato una comunicazione via email ai residenti, a cui Albares ha chiesto di “rimanere in allerta” per eventuali aggiornamenti da parte del ministero.

Per quanto riguarda il Cremlino, Dmitry Peskov, portavoce, ha informato l’agenzia Ria Novosti della potenziale catastrofe umanitaria nel Libano e del rischio di destabilizzazione della regione a causa dei bombardamenti indiscriminati su aree residenziali. Secondo Peskov, il Medio Oriente rischia di precipitare in un ampio conflitto a seguito dell’assassinio del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Ha inoltre aggiunto che gli attacchi aerei di Israele sul Libano hanno portato ad un “rischio significativo di destabilizzazione nella regione”.

L’esercito israeliano, l’Idf, ha confermato l’eliminazione di Fateh Sherif Abu el-Amin, il leader di Hamas in Libano, come emerge da un comunicato rilasciato su Telegram. Tale operazione è stata eseguita collaborativamente da Idf e l’Isa (l’Agenzia di sicurezza), basandosi su informazioni intelligence e sfruttando l’Aeronautica militare. Sherif era noto per aver coordinato le operazioni di Hamas in Libano in congiunzione con i rappresentanti di Hezbollah. Inoltre, era il responsabile per il reclutamento e l’acquisizione di armamenti per Hamas in Libano, rinforzando le forze locali e perseguendo gli obiettivi di Hamas a livello sia politico che militare. L’Idf e l’Isa hanno chiarito la loro posizione: continueranno a contrastare chiunque costituisca una minaccia per la popolazione civile di Israele.

“Hezbollah è pronta a confrontarsi con Israele sul campo, nel caso di un’invasione”, ha dichiarato il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, durante un’intervista televisiva. Ha anche sottolineato che Israele non sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi. Hanson Nasrallah, l’ex leader di Hezbollah, ucciso da Israele a Beirut il venerdì scorso, aveva pianificato strategie alternative per garantire la continuità della resistenza di Hezbollah contro Israele, ha specificato Qassem. Ha inoltre rivelato che Hezbollah nominerà presto un nuovo segretario generale per sostituire Nasrallah, ucciso da Israele.

Il ministro degli Esteri di Israele, Israel Katz, si è espresso sulla televisione pubblica israeliana Kan, sostenendo che l’unico modo possibile per Israele di cessare il fuoco in Libano è spostare Hezbollah a nord del fiume Litani e disarmarla, come riportato da Al Jazeera. Katz ha sottolineato che per arrivare a un cessate il fuoco in Libano, è necessario attuare tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ha aggiunto che finché non ci sarà una risoluzione, Israele continuerà a garantire la sicurezza dei suoi cittadini e il ritorno delle persone del nord alle loro case.

Le Nazioni Unite hanno riferito che circa 100.000 individui, includendo sia libanesi che siriani, hanno lasciato il Libano per rifugiarsi in Siria, a causa degli attacchi aerei israeliani. L’Alto Commissario dell’ONU per i rifugiati, Filippo Grandi, ha sottolineato che l’emigrazione continua.

Le forze armate israeliane hanno individuato e intercettato un drone proveniente dal Libano, diretto verso una struttura di estrazione di gas israeliana, volando nell’area economica israeliana, nel nord del paese, secondo quanto riportato by un portavoce militare.

Inoltre, l’Idf (le forze di difesa israeliane) ha dichiarato di avere preso di mira le centrali elettriche e un porto marittimo a Hodeidah e Ras Issa, nello Yemen, con l’impiego di numerose forze aeree, tra cui aerei da combattimento e da rifornimento. I citati luoghi, utilizzati dai ribelli Houthi per l’importazione di petrolio a fini militari, sono stati bombardati da aerei israeliani che, secondo quanto annunciato in precedenza dall’Idf, hanno coperto una distanza fino a 1.800 chilometri dal confine israeliano per raggiungere gli obiettivi.

Una videoconferenza dei ministri degli Esteri europei avrà luogo oggi per discutere l’aggravarsi della crisi in Medio Oriente e in Libano. La sessione si terrà nel corso del pomeriggio, secondo quanto espresso da Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, durante la sua apparizione a “Restart” su Rai 3. Egli ha sottolineato l’importanza di prevenire un’escalation della situazione e l’intento di formulare un piano per continuare a perseguire la via diplomatica, anche se non sarà un compito semplice.

La CNN riferisce che un funzionario americano ha dichiarato che gli USA sono preoccupati per un possibile attacco iraniano a seguito dell’uccisione del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, da parte di Israele. L’amministrazione Biden sta lavorando con Israele alla preparazione di strategie di difesa congiunte. Una difesa multinazionale guidata dagli USA ha avuto luogo a metà aprile quando l’Iran ha lanciato oltre 300 droni e missili contro Israele.

Dal canto suo, il nuovo ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, fa appello per un immediato cessate il fuoco degli attacchi israeliani in Libano. Lo ha dichiarato dopo un incontro a Beirut con il primo ministro del Libano, Najib Mikati.

L’Aeronautica militare israeliana ha annunciato che ha bombardato un ex complesso scolastico, Abu Jafar Al Mansour a Gaza, che era stato convertito in un “centro di comando e controllo” di Hamas. Secondo un messaggio pubblicato su Telegram dall’esercito israeliano (Idf), il complesso era utilizzato come base per la pianificazione e l’esecuzione di attacchi terroristici contro le forze israeliane e lo Stato d’Israele. Dalle fonti dell’Idf si evince che sono stati presi vari provvedimenti per ridurre il pericolo a civili, tra cui l’impiego di munizioni di precisione, monitoramento aereo e ricognizione di intelligence.

Inoltre, in un incidente separato, Hamas ha confermato che il suo capo in Libano, Fateh Sherif Abu el-Amin, è stato ucciso in un attacco militare israeliano nel sud del Libano. Si dice anche che alcuni membri della sua famiglia sono morti nell’attacco, come riportato dal Times of Israel.

Il Consiglio della Shura di Hezbollah ha designato Hashem Safieddine come nuovo capo, sostituendo Hassan Nasrallah. Safieddine, che ha origini da Deir Qanoun al-Nahr, un villaggio nel sud del Libano, è membro di una famiglia sciita di alto profilo, conosciuta per i suoi influenti religiosi e politici. È legato a Nasrallah e anche a Qassem Soleimani, l’ex capo della Forza Quds dell’Iran, deceduto nel 2020 in un raid aereo americano in Iraq.

Separatamente, l’aeroporto militare israeliano ha dichiarato di aver attaccato il complesso della scuola Abu Jafar Al Mansour, precedentemente utilizzato come centro di comando di Hamas, situato nel nord della Striscia di Gaza. L’Idf, l’esercito israeliano, ha rilasciato una dichiarazione su Telegram evidenziando che questo complesso era stato impiegato per organizzare e condurre attentati terroristici contro l’Idf e il popolo di Israele. Prima di lanciare l’offensiva, si sono prese molteplici precauzioni per ridurre al minimo il rischio per i civili, tra cui l’impiego di munizioni di precisione, la sorveglianza aerea e ulteriori raccolta di informazioni. L’Idf ha condannato l’abuso sistematico delle strutture civili da parte di Hamas, in violazione del diritto internazionale, e ha promesso di continuare a combattere in difesa dei cittadini israeliani.

L’Idf ha riferito di aver attaccato diversi siti di Hezbollah nella valle della Bekaa. L’attacco militare israeliano è stato portato a termine durante la notte, con l’obiettivo di distruggere i punti di lancio dei razzi e gli edifici utilizzati per immagazzinare le armi del gruppo Hezbollah. Nell’area di Libano avvenivano anche attacchi aerei israeliani regolari.

Un raid israeliano su Gaza ha portato alla morte di una donna e del suo bambino, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese, Wafa. L’attacco aereo ha preso di mira una casa in Hakr al-Jami’, a Deir el-Balah, situata nella parte centrale della striscia di Gaza. La notizia è stata riportata anche da Al Jazeera.

Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha impartito l’ordine alla portaerei Uss Abraham Lincoln e ai suoi cacciatorpedinieri di mantenere la loro presenza nel Medio Oriente, nonostante fossero originariamente destinati al Pacifico. Questo ordine arriva solo un mese dopo che essi sono stati dirottati nella regione. Inoltre, l’Uss Wasp Amphibious Ready Group /Marine Expeditionary Unit continuerà a operare nell’est Mediterraneo. Questa decisione segue di poco la partenza del gruppo d’attacco della portaerei Uss Harry S. Truman dal suo porto originale in Virginia per una missione programmata, aumentando così la presenza di due portaerei nel Medio Oriente per la seconda volta dall’estate. Il Pentagono ha rafforzato ulteriormente questa presenza navale con un numero elevato di caccia e squadroni di attacco, inclusi aerei F-22, F-15E, F-16 e A-10.

Per quanto riguarda le forze israeliane, un “obiettivo aereo sospetto” proveniente dal Libano è stato intercettato e neutralizzato. Secondo quanto riportato da The Times of Israel, l’Idf ha confermato l’attivazione delle sirene di allarme nella zona di Ramot Naftali, al confine settentrionale, a seguito della caduta di detriti causati dalla distruzione del razzo.

La settimana scorsa, Israele si è avvalso di una potente bomba americana per perpetrare l’eliminazione di Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, a Beirut. Questa rivelazione è stata fatta da Mark Kelly, un senatore democratico e presidente della sotto commissione aereonautica del Senato per le forze armate, durante un’intervista alla Nbc. L’arma in questione, denominata Mark 84, ha un peso che arriva fino a 2.000 libbre ovvero 900 kg. Kelly ha notato un incremento nell’uso di munizioni guidate, spesso abbreviate con Jdams, e ha confermato che continueranno a fornirle. Ha precisato che quella utilizzata per l’eliminazione di Nasrallah era proprio una bomba della serie Mark 84.

L’attacco nel quartiere Kola di Beirut ha provocato la morte di tre figure di spicco del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. I nomi dei defunti, come comunicato dalla stessa organizzazione e riportato dai media locali, sono Muhammad Abdel Aal, Imad Awda e Abdul Rahman Abdel Aal, rispettivamente il capo del dipartimento di sicurezza militare, il comandante militare in Libano e un altro membro non meglio identificato del Fplp.

Nel centro di Beirut, un ulteriore attacco israeliano ha provocato altre quattro vittime, come riportato dalla rete televisiva libanese Nbn e confermato dal sito ynet. Le fonti locali indicano che l’attacco è stato effettuato con l’utilizzo di un drone.

Per la prima volta, Israele ha mirato al cuore di Beirut, conducendo un’incursione aerea presso l’intersezione di Kola, come riferito dal Guardian. Questo attacco segna una deviazione dalla strategia usuale di Israele di limitare le proprie offese ai sobborghi meridionali di Beirut, sotto la gestione di Hezbollah. Il boato dell’esplosione ha echeggiato in tutta l’area metropolitana. L’incrocio di Kola, noto punto d’incontro per taxi e autobus per accogliere passeggeri, è diventato il teatro della devastazione. Le foto iniziali mostrano che due piani di un edificio residenziale sono stati completamente rasi al suolo.