Roma, 10 feb. (Adnkronos) – "Ogni popolo, ogni nazione, porta con sé un carico di sofferenze e di ingiustizie subite. Apprezziamo gli sforzi, fatti dagli storici dell’una e dell’altra parte, per avvicinarsi a una memoria condivisa. Ma, ove questo non fosse facilmente conseguibile, e talvolta non lo è, dobbiamo avere la capacità di compiere gesti di attenzione, dialogo, rispetto. Dobbiamo ascoltare le storie degli altri, mettere in comune le sofferenze, e lavorare insieme per guarire le ferite del passato". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale del Giorno del Ricordo.
"Se ci si pone dalla parte delle vittime, dei defraudati, dei perseguitati, la prospettiva cambia, i rancori lasciano il posto alla condivisione, e si rende valore al percorso di reciproca comprensione. È in questo spirito -ha proseguito il capo dello Stato- che, nel 2020, il presidente Pahor e io ci siamo recati, insieme, prima alla Foiba di Bazovizza, simbolo del calvario di tanti italiani, e poi al monumento dei giovani sloveni fucilati dal fascismo. Non per dimenticare, né per rivendicare. Ma per trarre dagli errori e dalle sofferenze del passato l’ulteriore spinta per un cammino comune. Perché le diversità non dividono, ma diventano ricchezze se si collabora e si pensa, insieme, nell’ottica di futuro comune".
"È -questo -ha concluso Mattarella- lo spirito in cui si muovono gli appartenenti all’Associazione degli esuli, che ringrazio per il loro impegno che coniuga, insieme, ansia di verità e volontà di concordia. È lo spirito che anima la preziosa attività delle associazioni delle minoranze linguistiche che, negli ultimi anni, hanno promosso in Italia, in Slovenia, in Croazia, dialoghi e incontri per riscoprire la ricchezza della storia comune. È lo spirito che abbiamo respirato, sabato scorso, all’inaugurazione dell’anno da capitale della cultura europea, alla quale –con un gesto di grande generosità e lungimiranza- Nova Gorica – ha voluto associare Gorizia: due città simbolo, solo pochi decenni fa, di dolorose divisioni e di innaturali separazioni".