Coronavirus: Consulenti lavoro a Puglisi, noi non facciamo terrorismo

Roma, 20 apr. (Labitalia) - “I consulenti del lavoro non fanno terrorismo, ma operano con coscienza per adempiere ai loro doveri professionali nonostante le numerose difficoltà operative del momento. È quanto è stato fatto anche nelle ultime settimane, lavorando anche di n...

Roma, 20 apr.

(Labitalia) – “I consulenti del lavoro non fanno terrorismo, ma operano con coscienza per adempiere ai loro doveri professionali nonostante le numerose difficoltà operative del momento. È quanto è stato fatto anche nelle ultime settimane, lavorando anche di notte e di domenica, per inviare le domande per la cassa integrazione all’Inps, i cui pagamenti arriveranno non prima di maggio”. Così la replica del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro alle parole del sottosegretario al lavoro, Francesca Puglisi che, intervenendo oggi a 'Mattino5' per commentare le difficoltà operative dell’anticipazione bancaria della cassa integrazione ai lavoratori, ha 'invitato', continua la nota dei professionisti, "i consulenti del Lavoro a 'non fare terrorismo' nel diffondere le informazioni sulla gestione delle procedure a sostegno dei lavoratori colpiti dal Covid19".

Il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, nel replicare alle parole del sottosegretario, "ricorda ancora una volta – dopo averlo già segnalato nelle sedi istituzioni competenti – la necessità di attuare modifiche normative e semplificazioni burocratiche per risolvere le criticità procedurali che si incontrano nella gestione degli ammortizzatori sociali, oggi iper burocratizzate e con tempistiche lunghe non in grado di garantire equità sociale e sostegno immediato a tutti i lavoratori dipendenti di aziende colpite o chiuse a causa della pandemia".

Semplificazioni necessarie, spiegano i consulenti del lavoro, "soprattutto in materia di cassa integrazione in deroga: l’influenza delle 21 regolamentazioni regionali diminuisce ulteriormente la possibilità di ricevere in tempi rapidi la liquidazione degli assegni. A poco, fino ad oggi, è servito il contributo delle banche chiamate in causa dalla convenzione Abi-governo", sottolineano ancora i consulenti del lavoro. "Le procedure sono farraginose e i tempi non immediati per far arrivare l’anticipo della cassa integrazione ai lavoratori.

Non a caso le banche richiedono per erogare l’anticipazione l’esibizione del modello Inps SR41, ultimo atto prima della liquidazione della cassa integrazione. Che senso ha? Per il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro una situazione eccezionale come quella che stanno vivendo imprese, lavoratori e professionisti non si può affrontare con strumenti farraginosi come quelli messi in campo fino ad oggi", concludono i consulenti.