Roma, 12 mar.
(Labitalia) – La Fondazione studi consulenti del lavoro, con la circolare numero 7/2020 pubblicata oggi, fornisce un quadro sinottico delle disposizioni contenute nel dpcm 11 marzo 2020, soffermandosi sulle attività e i settori produttivi coinvolti dalla sospensione, su quelli che restano operativi e quelli, invece, che rischiano la chiusura a causa della natura stessa della loro missione.
Uno tra tutti il settore dell'edilizia, dove lo smart working risulta ontologicamente incompatibile.
L'adozione di distanze di sicurezza e di altre misure più generiche per i reparti non essenziali rischiano di far optare le imprese edili per una sospensione generalizzata e immediata di tutte le attività, con ricorso agli ammortizzatori sociali e danni a lungo termine sulle infrastrutture dell'intero Paese.