Professioni: Consulenti del lavoro, firmata intesa con omologhi spagnoli

Roma, 18 feb. (Labitalia) - Si rafforza la collaborazione, già avviata a partire dal 2015, tra consulenti del lavoro e graduados sociales de Espagna, gli omologhi dei consulenti del lavoro italiani, guidati dal presidente Ricardo Gabaldon Gabaldon. Lo scorso 13 febbraio, infatti, presso l&rsq...

Roma, 18 feb.

(Labitalia) – Si rafforza la collaborazione, già avviata a partire dal 2015, tra consulenti del lavoro e graduados sociales de Espagna, gli omologhi dei consulenti del lavoro italiani, guidati dal presidente Ricardo Gabaldon Gabaldon. Lo scorso 13 febbraio, infatti, presso l’Università 'Antonio de Nebrija' di Madrid, la presidente del Consiglio nazionale dell'ordine, Marina Calderone, e il presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca, hanno preso parte al convegno dedicato al futuro del lavoro nell’Europa 2.0 per analizzare gli elementi che accomunano il mercato del lavoro italiano e spagnolo e gli effetti prodotti dall’innovazione tecnologica e dall’intelligenza artificiale sui sistemi produttivi e sulle relazioni sociali.

Un momento di confronto con i graduados sociales, necessario a riflettere sulle azioni da mettere in campo in futuro, su come intercettare il cambiamento e sugli strumenti contrattuali da adoperare. "Questo è che quello che vogliamo inserire all’interno di un progetto operativo che, attraverso l’Università Nebrija, ci consenta di studiare e proporre delle riflessioni ai decisori politici, che si traducano poi in sollecitazioni a mettere in atto riforme divenute necessarie nel momento in cui cambiano gli scenari", ha dichiarato Marina Calderone.

"Sono già in corso processi demografici che cambieranno il volto della società europea -ha sottolineato la presidente- e per questo dobbiamo comprendere in che modo tutto questo si rifletterà sul mondo del lavoro e come le imprese potranno rendersi attrattive e consapevoli delle nuove strategie".

Una nuova sfida, quindi, per i consulenti del lavoro che sono sempre pronti ad adeguare la loro formazione e preparazione per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.

Un altro esempio è dato dal protocollo d’intesa siglato nella stessa giornata tra la Fondazione studi consulenti del lavoro, l'università 'Antonio de Nebrija' e l’Istituto Nebrija, finalizzato ad intraprendere azioni formative congiunte e a formalizzare una collaborazione stabile e duratura tra i tre enti in ambito accademico e scientifico.

A firmare l’intesa, presso il Salon de Actos del Campus de Madrid-Princesa dell’Università de Nebrija, il presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, il rettore dell’Università spagnola, Juan Cayón Peña, e il direttore dell’Istituto Nebrija, Pilar Alcover Santos.

Con questo accordo, della durata triennale, le parti si sono impegnate a collaborare a progetti di ricerca in aree di interesse comune, così come in seminari, conferenze e nella realizzazione di programmi di formazione.

Al via, dunque, attività formative altamente specializzate che saranno organizzate, già a partire dai prossimi mesi, nei due paesi. Obiettivo "sopperire alla distanza cronica, che si riscontra in Italia così come in Spagna, esistente fra il mondo accademico e del lavoro", ha spiegato il presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, "colmando il divario fra il tipo di formazione intrapresa dai più giovani, i titoli che si acquisiscono e le reali richieste del mercato, dando così la possibilità sia ai ragazzi sia agli imprenditori di essere più competitivi".

Interesse a conoscere e approfondire tutte le tematiche del mondo del lavoro e, dunque, della collaborazione intrapresa con la categoria è stata poi espressa dal rettore Juan Cayón Peña a margine della firma. L'ateneo in questi anni, ha precisato, ha acquisito grande esperienza nell’adeguare la formazione degli studenti alle esigenze del mercato del lavoro e nel trasferire le conoscenze acquisite con lo studio nella pratica professionale. L’accordo con i consulenti del lavoro, dunque, considerati “professionisti esperti delle dinamiche del mondo del lavoro”, valorizzerà ancor di più le attività universitarie.