Palermo, 2 apr.
(Adnkronos) – “In Sicilia le aspettative create dagli annunci del governo nazionale sugli aiuti previsti dal decreto ‘Cura Italia’ per affrontare i gravi disagi economici provocati dalla pandemia di Covid-19, stanno acuendo le tensioni sociali perché le promesse non corrispondono ai risultati. I ritardi sui pagamenti, e gli errori nelle norme che rischiano addirittura di trasformare imprese e lavoratori in debitori, in questo degradato contesto hanno già alimentato reazioni che si riversano come boomerang in primo luogo sulle nostre attività professionali coinvolgendo le nostre case trasformate in centrali operative.
In diversi casi in provincia di Palermo nostri colleghi hanno dovuto richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per sedare animati assedi alle loro abitazioni, con le famiglie coinvolte in momenti di paura". Lo ha denunciato Antonino Alessi, presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Palermo, intervenendo agli Stati generali della categoria per chiedere “immediate modifiche al decreto in fase di conversione in legge”. "I consulenti del lavoro dall’inizio dell’emergenza stanno facendo miracoli per la protezione economica di clienti e dipendenti sacrificando famiglie e salute, lavorando da casa h24, con molte nostre colleghe mamme che devono conciliare eroicamente anche i doveri verso i figli.
Ci attendiamo da politica e istituzioni altrettanto impegno per mitigare gli effetti di norme pensate e scritte in fretta”.
"I tanti problemi evidenziati da Alessi riguardano soprattutto la cassa integrazione in deroga a gestione regionale, che in Sicilia già sta partendo in ritardo rispetto alle altre misure e anche rispetto ad altre Regioni dove la misura è stata avviata e le risorse si sono esaurite: “La procedura adottata in Sicilia –spiega Alessi – rispecchia quella ordinaria, con il quadruplo canale della consultazione sindacale, della doppia istanza ai centri per l’impiego e all’Inps e del decreto di spesa da parte del Dipartimento regionale lavoro.
L’assessore regionale, Antonio Scavone, ha promesso di inserire semplificazioni nella procedura, ma ad oggi appare impossibile, per la Cig in deroga e per i fondi bilaterali degli artigiani (ma anche per quella ordinaria e per il Fondo integrazione salariale gestiti da Stato e Inps), che i soldi possano arrivare nelle tasche dei lavoratori entro il 15 aprile come annunciato”.