Fisco: Cida, usare la leva fiscale per sostenere ceto medio e talenti

Roma, 8 lug. (Labitalia) - Cida accoglie con favore le recenti dichiarazioni del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, riguardo alla riforma fiscale mirata alla riduzione delle tasse sul ceto medio. "E' incoraggiante vedere che il Governo riconosce l'importan...

Roma, 8 lug.

(Labitalia) – Cida accoglie con favore le recenti dichiarazioni del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, riguardo alla riforma fiscale mirata alla riduzione delle tasse sul ceto medio. "E' incoraggiante vedere che il Governo riconosce l'importanza del ceto medio e si impegna a ridurre la pressione fiscale anche per i redditi superiori a 35mila euro, che finora era sembrata una soglia invalicabile. Tuttavia, è fondamentale che queste promesse si traducano in azioni tangibili", ha dichiarato Stefano Cuzzilla, presidente di Cida.

Cida è pronta a collaborare con il Governo per assicurarsi che le misure adottate siano efficaci e non vadano a gravare sempre sugli stessi contribuenti (da lavoro e pensione), motore dell'economia e reale fascia produttiva del Paese. “E' essenziale – ha aggiunto Cuzzilla – che le politiche fiscali siano strutturate in modo tale da non penalizzare né i pensionati né i giovani. I primi rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra società e la nostra economia e negli ultimi anni hanno visto abbattere notevolmente il loro potere d’acquisto e minare un progetto di vita costruito con anni di lavoro e responsabilità.

Allo stesso modo, è necessario un netto cambio di mentalità e un approccio sistematico per valorizzare i nostri giovani talenti".

I recenti dati emersi dall'indagine Ipsos e da altre ricerche evidenziano un problema critico: il 35% dei giovani under 30 è pronto a lasciare l'Italia in cerca di migliori opportunità lavorative e salariali. “Questo – ha proseguito Cuzzilla – è un segnale preoccupante che non possiamo ignorare. La generazione Z, che dovrebbe rappresentare il futuro del nostro Paese e della nostra economia, rischia di essere persa a favore dei nostri competitor internazionali.

E' imperativo che il governo prenda misure concrete per trattenere questi talenti, creare un ambiente favorevole alla loro crescita professionale e offrire compensi adeguati. Le retribuzioni troppo basse e un sistema di welfare sempre più rosicchiato e inadeguato non incentivano i giovani a investire nel Paese". In un momento in cui la denatalità e l'emigrazione dei giovani rappresentano sfide significative, Cida ribadisce il suo impegno a lavorare a fianco delle istituzioni per implementare politiche che incoraggino l'occupazione giovanile e l'aggiornamento delle competenze, per costruire un futuro prospero e competitivo per l'Italia.