Un nuovo giorno è quello che è sorto a Firenze stamane.
All’attivo, dalle prime luci dell’alba, il gruppo Nas per l’operazione “Malacarne“, soprannominata così dai Carabinieri nei confronti degli appartenenti di un’associazione a delinquere. La stessa era finalizzata alla truffa ai danni degli enti pubblici. I capi d’accusa riguardano la frode nelle pubbliche forniture, nonché nel commercio di sostanze alimentari nocive e falso.Un’indagine che ha interessato il territorio nazionale, con particolare riferimento a Toscana, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
Firenze: scattano formalmente denunce ed arresti
Il coordinamento per le operazioni a Firenze è avvenuto dal procuratore della Repubblica di Pistoia, Paolo Canessa e dal sostituto procuratore Claudio Curreli, il gip del tribunale di Pistoia, Maria Elena Mele. La conclusione della stessa ha permesso l’emissione di cinque ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Diverso il discorso per le persone inserite nel registro degli indagati: ben 19 che, sebbene ancora in libertà rimangono al centro delle indagini.
Ma in Italia non si è nuovi a questo fenomeno: sono in aumento esponenziale gli allarmi legati a cibi in linea di massima potenzialmente pericolosi. Ormai la preoccupazione dei consumatori è evidente. Si stima che sette famiglie su dieci temono di trovarsi nel piatto sostanze altamente nocive. Ogni anno grandi catene di supermercati ritirano dai propri scaffali dai 400 ai 500 prodotti per le ragioni più disparate.
Alimenti nocivi in Italia: un fenomeno sempre più preoccupante
Stando ad un’indagine di Accredia, Ente unico di accreditamento e Censis in tema di sicurezza ecertificazione dei prodotti alimentari quasi 18 milioni di famiglie, pari al 71% del totale, sono preoccupate dalla possibilità di imbattersi in cibo adulterato. Il 70% dichiara invece di leggere frequentemente le etichette e di prestare attenzione ai marchi di qualità del cibo che sta per acquistare. Le cifre di Coldiretti, ricavate sulla base delle relazioni sul sistema di allerta comunitario, dicono che nel 2013 sono state 268 le segnalazioni di rischi alimentari giunte dall’Italia.
In Europa nessun paese dirama più segnalazioni dell’Italia. E questo, senza dubbio è un buon segno. Una prova tangibile che il nostro sistema di controlli sia capillare e riesca di fatto a rivelare, spesso provvidenzialmente i pericoli che minacciano i nostri pasti.
A livello europeo il primo passo verso la comunicazione sul rischio di alimenti nocivi è stato dato dall’istituzione dell’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (European food safety authority), con sede a Parma.
Nelle vesti di agenzia indipendente, ha lo scopo di offrire ai consumatori informazioni obiettive e attendibili, basate su dati scientifici aggiornati, inerenti i rischi sulla catena alimentare. Si va dall’aspartame agli ogm, dai pesticidi al bisfenolo, dagli integratori agli additivi alimentari come i coloranti, fino ai fabbisogni nutrizionali. Tutti dati che sul sito internet dell’agenzia sono oggi disponibili, correlati da tutti i pareri scientifici delle varie commissioni e molteplici indicazioni sui temi di attualità.