Sono emersi solo ora i dettagli del colloquio avvenuto in carcere lo scorso dicembre tra Filippo Turetta, accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, e suo padre.
Filippo Turetta, colloquio con il padre in carcere: “Avrai permessi per uscire”
Lo scorso dicembre la stampa aveva atteso davanti al carcere di Montorio l’arrivo dei genitori di Filippo Turetta, accusato di aver ucciso la sua ex Giulia Cecchettin, per diversi giorni, tanto che la coppia aveva posticipato l’incontro diverse volte. Quel colloquio è poi avvenuto il 3 dicembre ed è durato circa un’ora. Il settimanale Giallo ha rivelato cosa si sono detti Filippo Turetta e suo padre durante l’incontro.
“Eh va beh, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza… Quello è! Non sei un terrorista, voglio dire…” sono state le parole di Nicola Turetta, padre di Filippo, che cercava di rassicurare suo figlio. “Non sei l’unico…Ci sono stati parecchi altri” ha aggiunto l’uomo. “Avrai i permessi per uscire e andare al lavoro, la libertà condizionale” ha sottolineato il padre di Turetta. “Non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti” ha poi aggiunto durante il colloquio. Parole per cercare di tranquillizzare il figlio, ma nell’inchiesta ci sono anche altri stralci di conversazione di tenore diverso, in cui Nicola Turetta ha sottolineato la gravità di quello che è successo e che ha commesso il figlio.
Omicidio Giulia Cecchettin: il processo a Filippo Turetta
Il processo è fissato il prossimo 23 settembre davanti alla Corte d’Assise di Venezia. Padre e figlio si sono incontrati il 3 dicembre in carcere, ma non si vedevano dall’11 novembre, giorno in cui è stato commesso l’omicidio, prima della fuga di Filippo Turetta in Germania. Il 23 settembre il giovane dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dal legame affettivo passato e dallo stalking, ma anche di occultamento di cadavere, porto d’armi e sequestro di persona.