Attualmente, Forza Italia decide di unirsi al resto della coalizione riguardo i temi della cittadinanza e delle madri detenute. Su queste due questioni chiave per il centro-destra, infatti, il partito blu evita di confrontarsi direttamente con la Lega nel contesto del ddl sicurezza. All’emendamento proposto da Azione, attraverso il quale Carlo Calenda aveva sfidato il partito blu presentando l’Ius scholae per offrire la cittadinanza ai minori figli di genitori immigrati che hanno completato un ciclo di studi di 10 anni, il partito di Tajani risponde con un no. Questa proposta ricordava la posizione assunta da FI dopo le Olimpiadi, che aveva creato tensioni nella coalizione. Inoltre, Forza Italia ritira il suo emendamento alla legge volta a preventire il carcere obbligatorio per le madri con bambini fino a 1 anno. Questo, in risposta a un emendamento della maggioranza che richiede un rapporto annuo al Parlamento sull'”applicazione delle misure cautelative nei confronti delle donne in gravidanza e delle madri di bambini sotto i tre anni”. Questo è un segno, secondo alcuni membri di FI, che servirà a mettere in risalto il problema dei bambini in carcere. Tuttavia, risulta difficile ottenere di più. Questa soluzione, in realtà, si discosta da ciò che era stato originariamente richiesto da Forza Italia. Sul tema dell’Ius scholae e delle madri detenute, il Pd, con Debora Serracchiani, attacca Tajani per le sue parole vuote. Avs con Filiberto Zaratti definisce la mossa come “l’ultimo volta-faccia”, mentre M5s con Alfonso Colucci la definisce “infame perché manda in carcere i bambini piccoli”.
Riccardo Magi di +Europa sfotte la “situazione garantista e liberale di Forza Italia che fanno domani”. Sottolinea inoltre come il Garante dei detenuti stia già eseguendo la relazione. Il “tentativo di forza” di FI sulle madri prigioniere “ha terminato con un altro ulteriore dietrofront. Le mantengono in prigione con i loro bambini piccoli, ma ci danno schemi attraverso un rapporto. Sono ridicoli”, sostiene Davide Faraone, il capo del gruppo IV. Carlo Calenda invece ha definito “follia” dopo il rifiuto di FI e la negazione da parte dell’Aula all’emendamento dello Ius scholae.
Un rifiuto motivato in Aula dal capo del gruppo di FI nella commissione Affari Costituzionali, Paolo Emilio Russo. “Stiamo lavorando su una riforma globale”, aveva affermato, “che merita di essere considerata al di sopra di un emendamento inserito all’ultimo in un progetto di legge che affronta qualcos’altro”.
Contemporaneamente, per cercare di mantenere l’attenzione sul diritto alla cittadinanza, le opposizioni hanno richiesto il voto d’urgenza sulla proposta di legge del M5s in merito. La maggioranza ha espresso parere negativo quindi domani, all’apertura della sessione, ci sarà un voto. Nel mentre, la votazione finale sul ddl, che include, tra le altre cose, il discorso sulla cannabis light, è stata posticipata alla prossima settimana.
Tra gli articoli approvati in giornata, che devono ancora essere confermati durante il secondo turno di lettura al Senato, c’è la norma rinominata “anti-Ghandi” dal centrosinistra che permette l’arresto fino a un mese per chi blocca una strada o una ferrovia, estendendo fino a due anni nei casi in cui ci sono più persone riunite. Il via libera anche all’aumento delle pene per i crimini commessi nelle stazioni o sui treni.
Il reato inedito di ‘possesso illegale di una proprietà destinata alla residenza di qualcun altro’ è anche incluso. Matteo Salvini esprime il suo pensiero in merito, considerando questo un grande trionfo per una lotta storica del Lega, aggiungendo: Niente pietà per gli occupanti illegali, come desidererebbe un certo settore della sinistra: nessuna tolleranza! “. “I giorni dell’approccio Salis e dei crimini ‘giustificabili’ sono ormai passati. Con la vittoria del centro-destra, finalmente prevale la legalità”, esprime il rappresentante di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti.