La finale del Festival di Sanremo 2024 non è stata solo l’occasione per i cantanti di esibirsi nuovamente sul palco dell’Ariston nella serata più importante della kermesse, ma è stata anche un’occasione per molti di loro per lanciare messaggi significativi su tematiche importanti. Ghali, in particolare, ha utilizzato il grande palcoscenico per un appello contro il genocidio, mentre Sangiovanni ha toccato il cuore del pubblico parlando delle difficoltà psicologiche, sottolineando il valore di cercare il benessere interiore.
Dallo “Stop al genocidio” di Ghali al messaggio sulle sfide psicologiche di Sangiovanni
Il momento più incisivo della serata è stato indubbiamente l’appello di Ghali che dopo la sua esibizione ha sollevato una questione di rilevanza particolare viste le vicende attuali in Palestina. Il cantante ha chiesto uno “stop al genocidio”, facendo riferimento al conflitto in corso: un appello fondamentale che ha avuto la meritata risonanza grazie al palco di Sanremo da cui è stato lanciato.
Anche Sangiovanni ha condiviso un messaggio toccante, con un notevole coinvolgimento personale: il giovane artista ha dichiarato di essere grato alla vita per l’insegnamento che ha ricevuto: “Sconfitta e vittoria non sono importanti, ma è importante stare bene, o per lo meno provarci” e ha offerto un momento di riflessione sulle sfide psicologiche che ha affrontato negli anni, sottolineando la necessità di prestare attenzione al benessere mentale.
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Da Mahmood a Mr. Rain fino a Dargen D’Amico: sul palco dell’Ariston una pioggia di appelli
Il palco di Sanremo ha visto anche altri artisti esprimere dei messaggi importanti: Mahmood ha sottolineato l’importanza delle differenze e della libertà di pensiero; Mr.Rain ha dedicato il suo appello alle persone che sentono un vuoto dentro; i La Sad hanno sollevato una bandiera verde, viola e blu e parlato della lotta alla discriminazione; mentre i Negramaro hanno lanciato un messaggio in favore della pace.
Anche Dargen D’Amico, che Sanremo 2024 ha portato una canzone dal messaggio particolarmente toccante e profondo, ha rinnovato il suo impegno contro l’indifferenza contro le morti in Palestina. Già nelle scorse serate del Festival aveva fatto un appello per il cessate il fuoco dicendo: “In questo momento dall’altra parte del mare ci sono dei bambini buttati sul pavimento perché negli ospedale non ci sono medicinali e vengono operati con la luce del cellulare. Senza anestesia, bambini mutilati. Se abbiamo il coraggio di voltarci dall’altra parte, abbiamo anche il coraggio per imporre un cessate il fuoco“. Quest’anno, dunque, il Festival di Sanremo non ha solo celebrato la musica, ma è diventato uno spazio per la riflessione e l’impegno sociale.
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