Durante la Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella Città, un episodio grave e spiacevole ha minato la bellezza dell’evento.
Durante la proiezione del film Il ragazzo dai pantaloni rosa, ispirato alla vita di Andrea Spezzacatena, morto suicida a 15 anni per bullismo, insulti omofobi sono stati gridati nei confronti del protagonista.
Gli insulti omofobi
Il film sceneggiato da Roberto Proia è stato mostrato a decine di classi di studenti romani, i quali però non hanno affatto colto il senso del film, anzi. In sala si sono sentiti infatti numerosi insulti omofobi e commenti crudeli nei confronti del protagonista come “Fro***”, “ma questo quanno s’ammazza”, “gay di me***”.
Il tutto accompagnato da risatine di scherno e fischi e senza che nessuno intervenisse a rimproverare gli studenti.
La storia di Andrea Spezzacatena
Il ragazzo dai pantaloni rosa vuole raccontare e denunciare uno dei primi casi di cyberbullismo conosciuti in Italia. Andrea Spezzacatena si è suicidato nel 2012 a 15 anni appena compiuti a causa del bullismo e del cyberbullismo dei compagni di scuola. La mamma, Teresa Manes (interpretata nel film da Claudia Pandolfi), scoprì quegli abusi solo dopo la morte del figlio.
Il titolo del film richiama il nome della pagina Facebook attraverso la quale Andrea veniva deriso con insulti omofobi.