Ferragni si prepara ad affrontare il processo, e Selvaggia non esita a esprimere un giudizio severo sulla situazione.

Chiara Ferragni potrebbe affrontare un processo per truffa aggravata dopo la conclusione delle indagini della Procura di Milano. Selvaggia Lucarelli condivide la sua opinione sul Pandoro Gate, definendo le pratiche ingannevoli e criticando l'utilizzo della beneficenza per trarre vantaggi. La posizione della giornalista è sempre stata chiara su questa intricata vicenda

Dopo un lungo periodo di quiete, durante il quale sembrava che lo scandalo del Pandoro Gate, che ha pesantemente coinvolto Chiara Ferragni e il suo entourage, stesse dissipandosi, è giunta inaspettatamente la conclusione delle indagini da parte della Procura di Milano.

L’imprenditrice digitale ora potrebbe trovarsi a dover affrontare un processo per l’accusa di truffa aggravata. Questo sviluppo è significativo, poiché segnala un passo fondamentale verso una possibile richiesta di rinvio a giudizio. In poco tempo, la notizia ha circolato ampiamente sulla rete, attirando l’attenzione di chi, già nel dicembre 2023, aveva seguito la questione con grande interesse e l’aveva condivisa.

Tra queste persone c’è Selvaggia Lucarelli, che oggi ha pubblicato una story su Instagram in risposta alle domande dei suoi seguaci riguardo le implicazioni della decisione della Procura.

Tra le interrogazioni ricevute, spiccano “Chiara Ferragni è veramente colpevole?” e “Affronterà il processo?”. I fan, ben consapevoli della sua opinione sulle vicende del Pandoro Gate, erano curiosi di sapere come Selvaggia avrebbe commentato i di recenti avvenimenti legati a questa già conosciuta questione legale che coinvolge l’influencer di Cremona. Selvaggia ha quindi condiviso una breve story sul suo profilo, fornendo un accenno della sua posizione in merito.

Non ci sono novità straordinarie, considerata la sensibilità degli argomenti in discussione.

La Lucarelli ha dichiarato: “I giornalisti raccolgono informazioni e tentano di chiarire le incongruenze, sollevando interrogativi e cercando prove per supportare le loro affermazioni. Queste pratiche mi sembrano ingannevoli, e la beneficenza è stata utilizzata come un mezzo per trarre vantaggi ulteriori.” Ha quindi rimarcato quanto già affermato lo scorso dicembre, nel momento critico che ha scosso CityLife. “L’Antitrust ha confermato questa realtà, ma la mia opinione non era diversa anche in assenza di tale intervento.

Prima della sanzione (o dell’accordo relativo alle uova), nessuno ha contestato le mie dichiarazioni, né Balocco né Dolci Preziosi né Ferragni. Non so se ci siano implicazioni penali; non sono un giudice, e i giornalisti non rivestono quella carica,” ha concluso. La posizione della giornalista su questa questione è sempre stata limpida fin dall’inizio di questa intricata vicenda. Con la chiusura dell’indagine e l’imminente possibilità di un processo, i suoi sostenitori hanno cercato di approfondire il tema, nonostante i dettagli in situazioni di tale gravità siano complessi da esaminare.