Secondo l’ultimo bollettino medico, le condizioni di Papa Francesco sono stabili. La ventilazione meccanica non invasiva è sospesa durante la notte, mentre l’ossigeno a flusso elevato viene gradualmente ridotto. Nelle ultime ore, però, il cardinal Victor Manuel Fernández ha dichiarato che il Papa dovrà reimparare a parlare. Ma cosa sta realmente accadendo? I fedeli sono preoccupati e ansiosi di sapere di più.
Gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di Papa Francesco
La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che nei giorni scorsi Papa Francesco ha seguito una terapia combinata di farmaci, fisioterapia e preghiera, con alcuni miglioramenti nella mobilità e nella respirazione. È stata sospesa la maschera per l’ossigeno durante la notte, segnando un ulteriore passo positivo nel suo recupero dopo il ricovero per polmonite bilaterale dal 14 febbraio.
Nonostante ciò, i suoi impegni per la Settimana Santa di Pasqua sono ancora in valutazione. Per l’Angelus del 23 marzo, Papa Francesco interverrà solo in forma scritta, senza partecipare dal vivo.
Le parole del cardinal Victor Manuel Fernández preoccupano i fedeli
Il cardinale Victor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha parlato del recupero di Papa Francesco. Dopo due gravi crisi respiratorie, il Santo Padre sta migliorando e, secondo il cardinale, sta per iniziare una nuova fase. Fernández ha definito il ricovero una “galera” da cui il Pontefice uscirà, e ha aggiunto che, superato questo momento difficile, sarà ancora più fecondo per la Chiesa e il mondo. Rispondendo alle voci sulle dimissioni, ha escluso, al momento, questa possibilità.
Tuttavia, una sua dichiarazione ha suscitato attenzione: “Il Papa dovrà reimparare a parlare”. Ma cosa si nasconde dietro queste parole? Il cardinale ha spiegato che, dopo un lungo periodo di ossigeno ad alti flussi, sarà necessaria una riabilitazione, poiché questo trattamento secca le vie respiratorie, rendendo difficile parlare.
Il ricovero di Papa Francesco ha ormai superato i 36 giorni, un periodo particolarmente lungo, soprattutto considerando la gravità della polmonite che lo ha colpito. A 88 anni, con la grave forma di polmonite, la situazione è ancora più complessa.