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Fentanyl, la strage: l’epidemia silenziosa che sconvolge gli USA

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La strage del Fentanyl dilaga negli USA: dai laboratori messicani alle strade americane, l'oppioide sintetico miete vittime attraverso una rete globale di traffici.

Il fenomeno Fentanyl sta ridisegnando le mappe del narcotraffico globale, in un intreccio dove le vecchie regole del mercato si fondono con nuove, inquietanti dinamiche. Da un carcere californiano, un boss controlla il suo impero attraverso una rete di corrieri – le cosiddette “mogli” – mentre dall’altra parte del mondo, aziende indiane spediscono innocue confezioni di “vitamine” che nascondono una realtà ben più oscura.

Fentanyl, la strage silenziosa: il traffico globale che alimenta un business milionario

La catena di produzione di questa droga Fentanyl racconta una storia di globalizzazione criminale: i precursori chimici partono da Cina e India, attraversano gli oceani fino ai porti messicani di Manzanillo e Lazaro Cardenas, dove si perdono tra migliaia di container legittimi. È qui che inizia il loro viaggio verso i laboratori di frontiera, dove giovani chimici – attirati da stipendi che farebbero impallidire qualsiasi offerta legale – trasformano queste sostanze in pillole M30, più maneggevoli della tradizionale polvere.

Il business del Fentanyl mostra numeri che fanno girare la testa, i numeri sono quelli di una strage: un investimento di 800 dollari si trasforma in un guadagno di 640.000. Non sorprende che il controllo di questo mercato sia al centro di una guerra silenziosa. La recente mossa dei figli del Chapo, come riporta il Corriere, di “sospendere” la produzione nasconde una strategia più sottile: eliminare la concorrenza dei piccoli produttori, attratti come falene alla fiamma del profitto facile.

Fentanyl, il traffico che scuote le frontiere: tra pillole e armi una guerra silenziosa

Ma la vera sorpresa emerge ai posti di blocco: tra i corrieri fermati, molti sono cittadini americani insospettabili. Come nel recente caso di Lukeville, Arizona, dove un singolo trasportatore nascondeva 4 milioni di pillole – quasi mezza tonnellata di morte in pastiglie. Questi “muli” si incrociano, in un’amara ironia, con altri americani che viaggiano in direzione opposta, trasportando armi per i cartelli: un ciclo perverso che si autoalimenta.

L’emergenza di questa strage ha assunto ormai i contorni di una crisi diplomatica, con gli Stati Uniti che puntano il dito contro la presunta inerzia di Cina e India. Le recenti accuse di Trump al governo messicano aggiungono ulteriore tensione a un quadro già complesso, intrecciandosi con le dispute sui dazi e il controllo delle frontiere. La vicenda quali sviluppi avrà? Nelle prossime settimane il governo Trump valuterà quali le prime possibili strategie da adottare per fermare o quanto meno allentare questa guerra silenziosa.