Andrea Favero, accusato dell’omicidio della compagna Giada Zanola, rimane in carcere. L’uomo si è avvalso davanti al gip della facoltà di non rispondere.
Femminicidio di Giada Zanola, Andrea Favero non risponde al gip: l’uomo resta in carcere
Andrea Favero resta in carcere, con l’accusa di aver ucciso la compagna Giada Zanola, di 34 anni, madre di un bambino di 3 anni. Secondo quanto appreso dall’Ansa da fonti qualificate, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il gip ha ritenuto non vi siano i presupposto del pericolo di fuga, ma ha accolto il restante impianto accusatorio della procura, ritenendo sussistano “gravi, precisi e concordanti” indizi di colpevolezza e ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare. Respinta anche la richiesta di arresti domiciliari.
Femminicidio di Giada Zanola: il verbale di interrogatorio
Nel verbale di interrogatorio, Andrea Favero ha dichiarato di non ricordare se durante il litigio sono saliti sul gradino della ringhiera del ponte che si affaccia sull’autostrada. Pochi istanti dopo la donna è precipitata dal cavalcavia. Prima di quel momento i due hanno litigato e lei aveva minacciato di andarsene via e “di non fargli più vedere il figlio“, per poi uscire di casa e andare verso il cavalcavia.
Favero ha raccontato di aver preso la macchina della donna e di averla raggiunta e convinta a salire per tornare a casa. Intanto, il litigio è andato avanti in macchina, dove la donna gli avrebbe urlato che voleva togliergli il bambino e non farglielo più vedere. L’uomo ora si avvale della facoltà di non rispondere e bisogna vedere se la sua versione verrà confermata dalle indagini.