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Femminicidio di Ilaria Sula: la lettera di Mark Samson ai pm

Lettera di Mark Samson ai pm sul caso Ilaria Sula

Un racconto inquietante che svela i dettagli del tragico evento avvenuto a Roma.

Il racconto di una relazione complessa

In una lettera inviata ai pubblici ministeri di Roma, Mark Samson, il 23enne accusato del femminicidio di Ilaria Sula, ha fornito una versione dei fatti che getta nuova luce sulla tragica vicenda. Secondo quanto riportato, il giovane ha descritto una relazione segnata da tensioni e incomprensioni, rivelando che il 25 marzo, giorno dell’omicidio, i due avevano discusso a lungo del loro legame.

“Mi dava fastidio e mi ero stancato di aspettare”, ha scritto, evidenziando un malessere che sembra aver preceduto l’atto violento.

La notte fatale

Samson ha raccontato che, nonostante le tensioni, Ilaria gli chiese di rimanere a dormire. La lettera descrive momenti di intimità e affetto, con i due che si scambiavano nomignoli affettuosi. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata. Dopo l’accoltellamento, avvenuto nell’appartamento di via Homs, il giovane ha tentato di occultare il cadavere, chiudendolo in una valigia. Questo gesto ha rivelato una freddezza inquietante, accentuata dal fatto che, dopo aver compiuto l’orrendo atto, si sia fermato a comprare sigarette e un accendino.

Il tentativo di fuga e il peso della colpa

La mattina seguente, Samson ha descritto il suo tentativo di disfarsi del corpo, lanciandolo in un burrone. La lettera è intrisa di dettagli che rivelano il suo stato d’animo, oscillante tra il panico e la lucidità. “Era una giornata con un sole splendente”, ha scritto, un contrasto stridente con la gravità della situazione. La sua narrazione si sofferma su momenti di tensione e paura, mentre cercava di nascondere le prove del crimine. La sua confessione, sebbene carica di emozioni, solleva interrogativi sulla sua responsabilità e sulla natura della loro relazione.