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Femminicidi in Italia, i tragici numeri del 2023: 120 vittime donne

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La Cassazione raccoglie i tragici numeri dei femminicidi in Italia: su 330 omicidi le donne risultano vittime in 120 casi

La Prima presidente della Corte Suprema di Cassazione Margherita Cassano ha parlato dei femminicidi in Italia e lo ha fatto durante il suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2024. Il trend è negativo e anche nei primi giorni di gennaio le cose non sembrano affatto cambiate.

Femminicidi in Italia: i numeri degli ultimi anni

“Nel periodo in esame, su un totale di 330 omicidi le donne risultano vittime in 120 casi (rispetto ai 128 del 2022 e ai 122 del 2021). In 97 casi (rispetto ai 104 del 2022 e ai 105 del 2021) i delitti sono maturati in ambito familiare o nel contesto di relazioni affettive” – ha analizzato Margherita Cassano che poi ha parlato di cosa sta accadendo quest’anno – “Desta grave preoccupazione il fatto che dei sette omicidi volontari consumati già nella prima settimana del 2024 tre vedano come vittima una donna“.

Femminicidi in Italia: possibili soluzioni

Secondo la Cassano, gli sforzi profusi dalla giustizia non sono stati sufficienti per fermare l’ondata di femminicidi nel Paese e per questo serve agire anche su un altro piano: “È indubbio che un forte impegno della polizia giudiziaria e della magistratura non è sufficiente e che esso deve essere preceduto da una forte azione di sensibilizzazione e prevenzione culturale e sociale e da azioni di ampio respiro che coinvolgano non solo la famiglia e la scuola, ma l’intera collettività e siano in grado di incidere sulle cause generali di questa drammatica involuzione delle relazioni interpersonali, in cui sulla dimensione affettiva prevalgono tragicamente l’idea del possesso e del predominio sulla donna e il disconoscimento dell’uguaglianza di genere“. Non solo, prosegue ancora Margherita Cassano: “Occorre promuovere l’indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari”.