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Dopo il primo caso della febbre Oropouche in Veneto a giugno, l’équipe del laboratorio Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, diretto dalla professoressa Maria Rita Gismondo, ha messo a punto un test specifico e diagnosticato i primi due casi in Lombardia.
Sale il numero dei casi del virus Oropouche in Italia
La febbre di Oropouche, il nome si deve alla località di Trinidad e Tobago dove nel 1955 venne scoperto e isolato per la prima volta nei pressi del fiume omonimo sull’isola di Trinidad, è una malattia causata dal virus omonimo.
Salgono a quattro le infezioni registrate in Italia nell’ultimo mese: a metà giugno l’Irccs Don Calabria di Negrar aveva segnalato in Veneto il primo caso di febbre Oropouche in tutta Europa, individuato in un paziente di 45 anni anche lui reduce da un viaggio nella regione tropicale caraibica.
In tutti i casi si tratta di importazione da persone di ritorno dal Brasile e da Cuba.
Come avviene la trasmissione del virus Oropouche
Si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare e il principale artropode vettore Culicoides paraensis è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa: si va da quasi tutte le province cubane fino al Brasile passando per altre regioni di Perù, Bolivia e Colombia.
I sintomi della malattia
I principali sintomi provocati dall’infezione sono febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo. I casi gravi, piuttosto rari, possono causare malattie neuroinvasive come la meningite o la meningoencefalite.
I sintomi in genere iniziano 4-8 giorni dopo essere stati morsi dal moscerino e durano 3-6 giorni.