Roma, 17 ott.
(Adnkronos Salute) – "Quello che arriva dal comparto dei farmaci equivalenti non è un allarme, ma una constatazione. Indubbiamente questo settore ha contribuito a migliorare le performance del nostro Servizio sanitario nazionale, poiché facendo spendere meno per la farmaceutica ha consentito di investire quelle cifre in cura e in altro. La mia presenza qui, a nome del Governo, vuole testimoniare la vicinanza al mondo del farmaco equivalente, e anche la prospettiva di fiducia che vogliamo dare, vedendo con positività all'enorme ricerca scientifica che in questi anni sta subendo una incredibile accelerazione e che consente di curare meglio gli italiani".
Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo ai giornalisti in occasione della presentazione – oggi a Roma – del Rapporto Osservatorio Nomisma 'Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia 2024', con il quale Egualia chiede "misure per calmierare l'impatto del payback, prezzi ex factory e gare ospedaliere per la sopravvivenza del comparto, che dal 2012 ha garantito 6,250 miliardi di minore spesa per il Ssn".
"Il Governo cerca di mettere nelle condizioni chi fa ricerca e chi produce di poter rimanere in Italia, di poter continuare a produrre salute per gli italiani – ha detto Gemmato – e, come effetto collaterale diretto, indotto, rilevante, contribuire al Pil della nazione.
Il settore farmaceutico oggi produce 52 miliardi di euro in Italia, siamo primi in Europa. La maggior parte viene esportata all'estero".
Riguardo al payback, "ci sono due tipi di payback – ha spiegato il sottosegretario – Un payback per sforamento del tetto di spesa dell'8,5%, e su quello abbiamo già intrapreso misure concrete con spostamenti distributivi e cambi di computo di tetto. Poi c'è il payback legato all'1,83%, che è un'altra partita importante che cuba 160 milioni di euro e su cui interverremo nel medio termine, con un orizzonte temporale dato dalla stabilità di questo Governo".