Non esiste alimento più divisivo ed ha fatto parlare di sé già in diverse occasioni scatenando i commenti più diversi, stiamo parlando della farina di grillo che, dopo numerosi esperimenti culinari e dibattiti politici, sbarca ufficialmente in Italia.
Sarà un’azienda marchigiana, sita a Macerata, ad occuparsi della sua produzione e commercializzazione.
La farina di grillo arriva in Italia
Il suo nome è Nutrinsect ed è, almeno per il momento, la prima e anche l’unica azienda ad aver ottenuto l’autorizzazione per produrre e commercializzare la farina di grillo per uso alimentare. Sita a Montecassiano, in provincia di Macerata, la società si occuperà di seguire l’intera filiera per quanto riguarda un alimento che la legge impone di chiamare “Polvere di acheta domesticus”.
Della distribuzione verso le aziende alimentari se ne occuperà invece la Reire di Reggio Emilia.
Questa è la fine di un lungo percorso che ha avuto inizio qualche anno fa, precisamente nel 2022, quando l’Unione Europea si era dichiarata favorevole alla commercializzazione del prodotto per poi dare il via libera all’autorizzazione alla vendita nel 2023.
Il CEO della compagnia, Josè Francesco Cianni, ha dichiarato che con questo passo si apre ufficialmente un nuovo capitolo nella storia dell’alimentazione che ha richiesto ben 10 anni per essere scritto, lasso di tempo passato a lavorare e sperimentare per rendere tutto ciò una realtà.
Ha anche invitato Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Agricoltura, a visitare lo stabilimento.
Un alimento divisivo
Ricevuto il via libera, ora tocca agli italiani esprimere la loro opinione, anche se la strada sembra in salita. Stando ad un sondaggio dell’anno scorso, solo una persona su dieci si è dichiarata interessata a provare un prodotto fatto con la farina di grillo. Poi, come se non bastasse, alcuni comuni si sono portati avanti vietando già nel 2023 l’utilizzo nelle mense scolastiche di questo alimento.
La Nutrinsect dovrà quindi impegnarsi non poco per sdoganare tutte le resistenze che il popolo italiano ha in merito alla farina di grillo. Sarà quindi interessante vedere se, negli anni a venire, l’opinione pubblica cambierà la sua visione su questo argomento.