Città di Castello (Perugia), 17 feb. (Adnkronos) – “Con questo evento abbiamo voluto raccontare qual è il tempo e quali sono le crisi che stiamo vivendo in questo momento, ma anche ribadire che la crisi è un'opportunità. Quindi, laddove tutti quanti abbiamo trovato quelli che sono i limiti da superare, quelli che sono i confini da ricordare, come custodire i nostri figli, abbiamo anche ricordato che c'è una speranza, che nessuno può togliere e che dalla famiglia, culla della vita, può ripartire una primavera per questa nostra società”. A dirlo, Maria Rachele Ruiu, portavoce Pro Vita & Famiglia onlus, in occasione dell’evento intitolato “Famiglia ed Educazione, Capitalismo e Mercificazione”, svoltosi presso la Sala Rossi Monti della Biblioteca Carducci a Città di Castello, Perugia, organizzato da Pro Vita & Famiglia onlus e da Persona&Persone.
“Mi stupisce, però sono anche felice dei momenti di convergenza avuti oggi, perché quando nella difficoltà si serrano i ranghi ed è inequivocabile che è importantissimo e necessario a custodire la cosa che più preziosa abbiamo: i nostri figli. Noi siamo qui per amore dei nostri figli – sottolinea Ruiu – ed è proprio l'amore per i nostri figli un motore per restituire a loro un mondo più giusto, un mondo dove nessuno viene lasciato indietro e dove la verità e la realtà non sia nascosta dietro ideologie o dietro meccanismi dei media”.
Durante l’incontro, la portavoce di Pro Vita & Famiglia si è soffermata sul tema delle fratture che hanno inciso sulla famiglia: “C’è stata una frattura tra la sessualità e il matrimonio, la procreazione, l’amore e la persona. Se io posso essere chiunque e se davanti a me posso avere chiunque, come faccio a formare una relazione affettiva autentica che possa condurre ad un senso comune? La bella notizia è che mentre il pensiero debole è un’imposizione dall’alto, il pensiero forte va testimoniato. Noi usciamo da qua sapendo che è possibile fare qualcosa. Ci vogliono insegnare che qualsiasi progresso della scienza sia buono”.
“Preparando un evento differente da questo, ho provato a spiegare la storia della Chiesa dal 1600 fino al Concilio Vaticano II. Usciti dal Medioevo abbiamo costruito l’illusione che l’uomo potesse disobbedire alla Creazione, abbiamo costruito un Superuomo individualista che ha fatto sparire socialmente Dio. Con il primato della Ragione si è creata una contrapposizione a Dio, abbiamo chiuso i Cieli e abbracciato solo il mondo dell’empirismo”, conclude.