> > Famiglia, abitazione e cuneo: novità e conferme in corso di cambiamento.

Famiglia, abitazione e cuneo: novità e conferme in corso di cambiamento.

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La legge di bilancio: proroghe, tagli e nuove proposte per famiglie, aziende e pensioni

La legge di bilancio si prepara a essere discussa in Consiglio dei ministri, presentando sia aspetti consolidati che nuove proposte. Tra i temi in agenda ci sono la proroga del bonus per le ristrutturazioni delle abitazioni principali, i provvedimenti per le pensioni e le misure di supporto per famiglie e aziende, insieme a una rigorosa revisione della spesa pubblica. Si stima che questa manovra avrà un costo compreso tra i 23 e i 25 miliardi, con un deficit pari a 9 miliardi.

I ministeri saranno obbligati a ridurre le loro spese del 5% per garantire risorse al bilancio, mentre gli enti locali e i comuni non subiranno tagli. La spesa per la sanità, fortunatamente, non sarà diminuita; il ministro Schillaci ha espresso ottimismo riguardo a un possibile incremento fino a 3 miliardi rispetto ai 5 miliardi previsti nella legge di bilancio precedente.

Inoltre, le banche maggiori contribuiranno all’elaborazione del bilancio, prevedendo un anticipo di 3 miliardi dalle imposte differite attive. È improbabile, d’altro canto, che ci siano aumenti per l’Ires e l’Irap. Per quanto riguarda il cuneo fiscale e le aliquote dell’Irpef, la conferma della loro riduzione rappresenta oltre la metà della manovra, con un valore di circa 14 miliardi. È previsto che il taglio del cuneo venga ottimizzato attraverso un approccio duplice: dal prossimo anno, rimarrà contributivo per redditi fino a 20.000 euro, per poi diventare fiscale, con un incremento delle detrazioni per chi lavora fino a 35.000 euro.

A quel punto si avvierà un processo di riduzione piuttosto celere, raggiungendo i 40mila euro. Se le risorse provenienti dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno adeguate, l’esecutivo potrebbe procedere con una diminuzione dell’aliquota intermedia per redditi fino a 50mila euro, passando dal 35% al 33%.

PACCHETTO PER LA NATALITÀ, MODIFICHE ALLE DETRAZIONI

Si tratta di un altro aspetto rilevante della manovra, che mira a fornire un aiuto alla natalità e alle famiglie attraverso l’assegno unico, accompagnato da un aggiornamento. Si ipotizza l’introduzione di un limite massimo deducibile, che sarà differente in base alla composizione del nucleo familiare. In sostanza, si avrà una prima applicazione del “quoziente familiare”. Si sta considerando anche un abbassamento della soglia di reddito oltre la quale si attiva la riduzione delle detrazioni al 19% (attualmente fissata a 120mila euro), ma si è ancora in fase di elaborazione per l’intero pacchetto. Tra le misure attese vi è l’estensione della decontribuzione anche alle lavoratrici autonome con due o tre figli.

FRINGE BENEFIT

Si prevede una conferma, seppur con alcune modifiche, anche per le disposizioni riguardanti i sostegni aziendali. L’ultima legge di bilancio ha aumentato la soglia di esenzione per i fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per gli altri (consentendo anche di utilizzarli per il pagamento dell’affitto o del mutuo per la prima casa).

Stanno emergendo prospettive di proroga per il bonus ristrutturazioni, che potrebbe mantenere l’aliquota del 50% per la prima casa fino al 2025. Questo intervento sarebbe una soluzione per evitare la diminuzione dell’agevolazione fiscale al 36% all’inizio dell’anno nuovo.

Per quanto riguarda le pensioni, non ci saranno riforme strutturali significative, ma si prevede di confermare l’indicizzazione completa delle pensioni all’inflazione e un incremento per quelle minime. Si ipotizza anche un affinamento del bonus Maroni, con misure per incentivare coloro che scelgono di continuare a lavorare nonostante possiedano i requisiti per il pensionamento. È inoltre in discussione una promozione della previdenza complementare, con la possibilità di introdurre un periodo di silenzio assenso di sei mesi.

Riguardo ai contratti nella pubblica amministrazione, il ministro Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che il nuovo progetto di legge destinerà fondi per il rinnovo dei contratti pubblici nel periodo 2025-2027.