Genova, ex Ilva.
«Lo Stato prenda la gestione». È l’eco che arriva a Roma da Cornigliano, dove nella mattinata di oggi, dalle 7:30 alle 11:30, una manifestazione di protesta dei lavoratori dello stabilimento siderurgico ha riempito le strade della città in un corteo che ha preso vita a partire dagli stessi locali della fabbrica.
I moventi della protesta
Saltato l’incontro con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, disertato dall’azienda, la richiesta degli operai è che cambino le condizioni di governo degli impianti e che sia lo Stato, a questo punto, a prenderne in mano la gestione, garantendo una precisa svolta mirata al rafforzamento di tutti gli stabilimenti.
È un enorme paradosso: si trascina avanti in maniera disorganizzata e affatto lungimirante uno dei colossi portanti – forse il primo in assoluto – di un settore fondamentale per il nostro Paese.
«La situazione è senza dubbio complessa, questa gestione scellerata sta portando gli stabilimenti a una lenta agonia» asserisce con amarezza Stefano Bonazzi, segretario genovese della Fiom. «Lo stabilimento avrebbe bisogno di una massiccia iniezione di risorse economiche, partendo dalla manutenzione fino agli investimenti strutturali: in questo momento innumerevoli problematiche ci impediscono di produrre come invece potremmo fare» concludono insieme il segretario generale Fim Cisl Christian Venzano e il responsabile Rsu Fim Cisl Nicola Appice.