Roma, 17 gen. (Adnkronos) – "La bocciatura da parte del Consiglio Regionale del Veneto della proposta di legge di regolamentazione procedurale e amministrativa del contenuto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale è un fatto grave, che limita i diritti di autodeterminazione e di scelta degli individui, che ignora il grido di dolore di tante persone e dei loro cari".
Così Alessandro Zan, responsabile Diritti della segreteria nazionale del Pd.
"Il Gruppo del Partito Democratico (a eccezione della consigliera Bigon che ha deciso autonomamente di votare in dissenso dal gruppo) ha votato convintamente a favore della proposta di legge popolare regionale, in piena sintonia con l’indicazione della segreteria nazionale Pd, con cui, nel corso di queste settimane, c’è sempre stato un costante dialogo. Il Consiglio Regionale, che non doveva esprimersi sull’introdurre o meno il suicidio assistito per malati terminali, diritto già garantito dalla Corte Costituzionale, era chiamato a regolamentare la pratica sotto il profilo amministrativo e procedurale".
"Per questo il voto contrario della destra appare ipocrita e sordo rispetto alle sofferenze e ai diritti delle persone malate terminali; così come, nel rispetto delle convinzioni e nelle idee di ciascuno, è doveroso sottolineare che, scegliendo l’astensione e non l’uscita dall’Aula al momento del voto determinando assieme alla destra lo stop della legge, la consigliera Bigon ha agito contro la linea del gruppo del Partito Democratico che considera una legge sul fine vita, nel solco della sentenza della Corte, una battaglia di civiltà prioritaria. Per questo anche in Parlamento, sostenendo la nostra proposta di legge, continueremo a lottare per dare al Paese una norma adeguata ed efficace, per rispondere alla richiesta della stragrande maggioranza degli italiani di fare questo passo e arginare una destra che si conferma reazionaria e oscurantista".