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Il primo migrante espulso dal centro di rimpatrio in Albania
Il recente avvio del centro per il rimpatrio in Albania ha già portato a un’importante operazione: il primo migrante espulso è un uomo di 42 anni originario del Bangladesh. Questo evento segna un passo significativo nella strategia del governo italiano per affrontare l’immigrazione irregolare.
L’individuo, già noto alle autorità per precedenti penali, era stato trasferito da Caltanissetta l’11 aprile, dove era detenuto con un braccialetto elettronico.
Un passato criminale e la fuga
Il bengalese, considerato socialmente pericoloso, aveva già scontato una condanna per violenza e, nonostante fosse sottoposto a misure di sicurezza, era riuscito a evadere. La sua fuga ha portato a ulteriori denunce per lesioni e danneggiamenti, evidenziando la complessità della gestione dei migranti con precedenti penali. La decisione di rimpatriarlo è stata presa in seguito a un’accurata valutazione della sua pericolosità e della necessità di garantire la sicurezza pubblica.
Strategia del governo e reazioni
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato che le operazioni di rimpatrio continueranno in linea con la strategia del governo per contrastare l’immigrazione irregolare. Questa iniziativa è sostenuta anche dalla Commissione Europea, che ha recentemente classificato il Bangladesh come un “Paese sicuro”, facilitando così i rimpatri. Tuttavia, le reazioni a questa decisione non sono mancate, con alcuni gruppi di attivisti che esprimono preoccupazione per il trattamento dei migranti e per le condizioni nei centri di rimpatrio.