Esplosioni alla tomba di Soleimani, l'Iran accusa: "Responsabilità degli Usa e di Israele"

Dopo le due esplosioni alla tomba di Soleimani della giornata di ieri, l'Iran lancia forti accuse contro Israele e gli Usa

Nella giornata del 3 gennaio 2024, due potenti esplosioni si sono verificate in Iran, vicino alla tomba di Soleimani.

Si è trattato, con tutta probabilità, di un vero e proprio attentato terroristico messo in atto in una data non casuale: ieri era il quarto anniversario della morte del leader pasdaran e tante persone erano in pellegrinaggio verso la sua tomba.

Esplosioni alla tomba di Soleimani: le accuse dell’Iran

Il presidente dell’Iran Raisi si è subito espresso sui tremendi fatti di Kerman: “Indubbiamente, gli autori di questo atto vigliacco saranno presto identificati e puniti per il loro atto atroce dalle capaci forze dell’ordine e di sicurezza”.

Ancor più chiara l’accusa dell’alto consigliere Mohammad Jamshidi: La responsabilità di questo crimine è dei regimi statunitense e sionista e il terrorismo è solo uno strumento”. In Iran ne sono convinti, la responsabilità delle esplosioni è degli Usa e di Israele, e la risposta dello Stato ferito non si farà attendere, come specificato dal ministro dell’Interno Ahmad Vahidi: “La risposta sarà forte e distruttiva e nel più breve tempo possibile”.

Esplosioni alla tomba di Soleimani: parla Guterres

Anche l’Unione europea e l’Onu si sono espressi sugli attacchi vicino alla tomba di Soleimani e lo hanno fatto attraverso le dichiarazioni rispettivamente del portavoce del Servizio di Azione Esterna e del segretario generale Antonio Guterres. “Gli autori siano ritenuti responsabili” – si legge in una nota firmata dal segretario generale delle Nazioni Unite.