“La responsabilità di questo crimine è dei regimi statunitense e sionista e il terrorismo è solo uno strumento” – così erano stati commentati gli attacchi terroristici andati in scena ieri a Kerman dall’alto consigliere del presidente iraniano, Mohammad Jamshidi.
Accuse per nulla velate agli Usa e a Israele, che però non ci stanno.
Esplosioni alla tomba di Soleimani: gli Usa rigettano le accuse
Ed è toccato, dunque, al portavoce del dipartimento di Stato Usa Matthew Miller esprimersi sulla vicenda, negando ogni tipo di coinvolgimento nelle esplosioni in Iran degli Stati Uniti d’America. Miller ha commentato così l’episodio: “Non ci sono informazioni indipendenti su quanto accaduto in Iran, è troppo presto per fare valutazioni ma non abbiamo alcun motivo di pensare che Israele sia coinvolto” – scagionando di fatto anche Tel Aviv.
Esplosioni alla tomba di Soleimani: tensione in Medio Oriente
Le esplosioni alla tomba di Soleimani, avvenute non casualmente nel quarto anniversario della morte del leader pasdaran, non sono altro che una nuova tessera nel puzzle di tensione che si sta costruendo in Medio Oriente. Quella specifica parte del mondo in questo momento è una vera e propria polveriera, la cui origine è ascrivibile alla guerra tra Israele e Hamas. La morte di Saleh al-Arouri nell’attacco a Beirut e quanto accaduto ieri in Iran, sono due episodi che rischiano di alimentare ulteriormente l’escalation di violenza.