Al via l’inchiesta della procura di Bologna sull’esplosione della centrale idroelettrica di Suviana. I tempi per far luce sulla strage costata la vita a 7 persone saranno lunghi.
Esplosione Suviana, al via l’inchiesta: si parte dall’alternatore
Al via l’inchiesta della procura di Bologna sulla strage di Suviana. Sette tecnici sono morti sul lavoro a causa dell’esplosione avvenuta nella centrale idroelettrica Enel. Al centro delle indagini c’è l’alternatore, che sarebbe il principale indiziato di quanto accaduto. Le indagini saranno molto lunghe, anche perché ci vorranno diversi giorni prima che la centrale torni accessibile. Dovrà prima essere svuotata dall’acqua e dovranno concludere i controlli che escludano danni strutturali. A quel punto si potrà dare il via ai sopralluoghi. La Procura dovrà capire se l’esplosione è partita dall’alternatore, se la strage si poteva evitare e se ci sono delle responsabilità.
Esplosione Suviana: le testimonianze dei tecnici e il ripristino della centrale
L’indagine ripartirà dalle testimonianze dei tecnici, soprattutto dipendenti di Enel Green Power, che saranno sentiti dai carabinieri per cercare di ricostruire i minuti precedenti all’incidente, per tentare di individuare eventuali anomalie o segnali che possano fornire piste per ricostruire tutta la dinamica. Dovrà essere approfondito anche il ripristino delle funzionalità della centrale, che ha un ruolo importante per il fabbisogno energetico del Paese. Si attengono anche gli esiti delle ultime analisi fatte dall’Arpae sull’inquinamento delle acque del lago.
Nei prossimi giorni si svolgeranno i funerali delle sette vittime. Non sono state disposte le autopsie. Il primo funerale sarà quello della vittima più giovane, ovvero Vincenzo Franchina, di 36 anni, che si terrà martedì 16 aprile a Sinagra, in provincia di Messina.