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Esplosione al deposito Eni di Calenzano: indagini in corso

Indagini sull'esplosione al deposito Eni di Calenzano

Un'analisi dettagliata dell'incidente e delle sue cause potenziali

Un incidente preoccupante

Il deposito Eni di Calenzano è stato teatro di un’esplosione che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle operazioni all’interno della struttura. Le telecamere di sorveglianza hanno catturato immagini cruciali che mostrano una fuoriuscita di liquido, presumibilmente carburante, pochi istanti prima dello scoppio. Questo evento ha messo in luce non solo la gravità della situazione, ma anche la necessità di un’analisi approfondita delle procedure di sicurezza adottate.

Le immagini dell’incidente

Le registrazioni video mostrano chiaramente una densa nube formarsi nel corridoio tra la baia 7 e la baia 6, zone in cui si stava svolgendo un’attività di carico. I lavoratori, vestiti con tute bianche, erano impegnati in operazioni su un carrello elevatore, ignari del pericolo imminente. La procura ha evidenziato che la tubazione presente sulla struttura pensile era priva di bulloni di sicurezza in corrispondenza di due flange, un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere le cause dell’incidente.

Le indagini in corso

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per chiarire le circostanze che hanno portato all’esplosione. È fondamentale determinare se ci siano state violazioni delle normative di sicurezza e se le procedure operative siano state seguite correttamente. Gli esperti stanno esaminando non solo le immagini delle telecamere, ma anche i registri delle operazioni svolte nel deposito nei giorni precedenti all’incidente. La sicurezza dei lavoratori e la prevenzione di futuri incidenti sono ora al centro dell’attenzione.